L’“inferno” che subiscono i sanitari è spesso pari a quello dei pazienti. Ed a poco servono le denunce, anche perché medici ed infermieri sono sempre più merce “rara” sul mercato e del lavoro e di certo lo è se a reclutare è qualche Asp calabrese. Risposte piccate, richieste esorbitanti alle chiamate, rendono ancor più difficile l’assunzione dei sanitari. E così capita che le ambulanze – ad esempio – continuino a viaggiare demedicalizzate, prive cioè di medico a bordo.

Capita tutti i giorni, ed è successo qualche giorno addietro. I dettagli della notizia (https://www.cosenzachannel.it/2023/07/24/ospedale-sibaritide-6/), verificatasi lo scorso 24 luglio all’ospedale della Sibaritide, sono stati denunciati da Giuseppe Guido e Vincenzo Casciaro, segretari generale e della Fp della Cgil Sibaritide-Pollino Tirreno. 

Quella prima ambulanza intervenuta in codice rosso era senza medico ed a bordo, oltre all’autista c’era solo un infermiere che ha anche accusato un malore.  «Resosi conto della gravità delle condizioni del paziente, l’infermiere ha ulteriormente allertato la Centrale Operativa del 118 – raccontano Guido e Casciaro – per chiedere almeno un’altra unità in ausilio, ma senza esiti. Con difficoltà, l’infermiere è riuscito a stabilizzare l’infortunato e a predisporlo per l’elisoccorso; ma, per l’elevata temperatura, prossima ai 40°, e forse anche per la tensione dovuta alla gravità della situazione, l’Infermiere è collassato, rendendo necessario il suo immediato ricovero al Pronto Soccorso».

Per i due sindacalisti, il servizio di emergenza-urgenza «ha ormai varcato il punto di non ritorno. Da mesi denunciamo il mancato potenziamento del servizio 118, carente di mezzi, di medici, di infermieri e di autisti. Da mesi restiamo inascoltati. L’Asp non ha predisposto il potenziamento del servizio 118, neanche in previsione dell’aumentato afflusso di turisti, che soprattutto sui versanti marittimi del Tirreno e dello Jonio arrivano a triplicare la popolazione residente».


«Riteniamo – avanzano i due sindacalisti della Cgil – che l’infortunio da calore accusato dall’Infermiere intervenuto sul cantiere del nuovo ospedale, possa essere solo l’inizio di una lunga serie di altri casi, che purtroppo sono alimentati dalle politiche insufficienti». La carenza di medici a bordo delle ambulanze, ricordano, «è già stata oggetto di nostri esposti alla Procura della Repubblica. Ma ritenevamo che almeno gli Infermieri potessero essere reclutati. Invece, assistiamo all’inerzia più assoluta. Non c’è stata, da parte della dirigenza del Suem aziendale, programmazione che consentisse di affrontare con minore preoccupazione l’estate in corso; e che favorisse il godimento di un meritato periodo di ferie al personale in servizio, sempre più stremato e stressato». Guido e Casciaro manifestano, infine, tutta la loro preoccupazione «poiché – concludono – riteniamo che, al di là dei proclami di mirabolanti interventi in soccorso della sanità calabrese, quotidianamente sciorinati dal presidente-commissario, la vera situazione ci racconti di un calo drammatico dei livelli di assistenza e di un impoverimento sempre più evidente delle condizioni generali della Sanità regionale».