Prima di emanare una disposizione di chiusura delle scuole il sindaco di Rende, Marcello Manna, ha avviato una interlocuzione con i vertici dell’Asp oltre che con i dirigenti degli istituti, per verificare l’andamento dell’epidemia e la concretezza del rischio di una diffusione dei contagi tra gli alunni.

Covid e scuola, confronto tra sindaci

Al primo cittadino del Campagnano, che è pure presidente di Anci Calabria, quindi con un ruolo istituzionale ed anche ampiamente rappresentativo, occorre una pezza d’appoggio, una valida argomentazione da presentare ai giudici amministrativi nel caso in cui il provvedimento dovesse essere impugnato davanti al Tar. Circostanza, visti i precedenti, più che probabile. Anche per questo lo stesso Manna ha dato appuntamento in video conferenza alle ore 13, per un confronto, al sindaco della città capoluogo, Franz Caruso, a Flavio Stasi, primo cittadino di Corigliano Rossano e presidente della Conferenza dei sindaci, ed a Vincenzo Voce, sindaco di Crotone che ancora non ha assunto in merito una posizione. L’obiettivo è arrivare nel pomeriggio ad una decisione condivisa.

Rischio bocciatura

Nel braccio di ferro tra il Governo, determinato a mantenere la didattica in presenza, e le Regioni, alle prese con una valanga di casi positivi da gestire, i sindaci agitano le loro ordinanze, tutte destinate a diventare carta straccia nel giro di un amen se nelle aule del Tribunale Amministrativo non riusciranno a dimostrare l’effettiva gravità del quadro pandemico.

Il contagio corre

A preoccupare i dirigenti sanitari ed ospedalieri è la straordinaria trasmissibilità del virus registrata nelle ultime settimane, segnale di una predominanza della variante Omicron, decisamente più dilagante di quella Delta. Gli ultimi screening fanno emergere circostanze mai osservate prima, con un singolo positivo in grado di contagiare un’intera tavolata di persone senza contatti prolungati, magari solo giocando una partita a tombola. Cosa succederebbe se nelle aule il coronaviruscircolasse liberamente tra i più piccoli, non ancora adeguatamente protetti dallo scudo vaccinale?