All’Unical il 19esimo congresso nazionale dell’Associazione italiana Dislessia. La presidente Silvia Lanzafame: «Il sistema sanitario non è in grado di supportare in modo omogeneo queste fasce deboli della popolazione
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Sarà l’aula magna dell’Università della Calabria, intitolata a Beniamino Andreatta, ad ospitare il 4 ottobre prossimo il 19mo congresso nazionale dell’Associazione Italiana Dislessia. È la prima volta che la manifestazione si svolge in Calabria per merito della presidente, Silvia Lanzafame, ospite per una intervista, degli studi di Cosenza Channel.
L’obiettivo è accendere un focus soprattutto sul calo delle diagnosi nelle regioni del sud che risultano essere poche e tardive. «I dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito ci dicono che sono meno della metà rispetto a quelle effettuate nelle regioni del nord-ovest dove le certificazioni sono quasi all’otto percento – ha detto la presidente – Inoltre emerge ancora un grave ritardo nella effettiva applicazione della Legge 170, norma che riconosce e tutela i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), ovvero dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, e che dovrebbe garantire agli studenti affetti da tali disturbi il diritto allo studio attraverso misure compensative, dispensative e piani didattici personalizzati.
Questo significa che il servizio sanitario nazionale spesso non è in grado di supportare in maniera geograficamente omogenea le esigenze delle fasce più deboli e che solo dove le direttive regionali lo consentono si crea una adeguata rete di servizi e si investe su campagne di screening funzionali e continuative, per garantire una presa in carico soddisfacente». Il congresso nazionale del 4 ottobre sarà incentrato sul tema “Vivere la dislessia, tra opportunità e ostacoli”.
Tra gli ospiti anche tre testimonial d'eccezione: l’attore Giampaolo Morelli, la modella e attrice Gloria Bellicchi e la ballerina di danza latino-americana Anna Allegretti. Il congresso apre la Settimana Nazionale della Dislessia (6-12 ottobre 2025) e nasce da una consapevolezza fondamentale: le persone con DSA possiedono un patrimonio di risorse straordinario.
La loro intelligenza, unita a capacità creative e intuitive, rappresenta un potenziale immenso, confermato da tante storie di successo ed emancipazione. «Tuttavia, persistono ancora ostacoli significativi – ha detto ancora Silvia Lanzafame - di tipo metodologico, culturale e sistemico che rischiano di frenare questo potenziale anziché valorizzarlo, generando frustrazione e perdita di motivazione.
Il Congresso sarà un'occasione di confronto e approfondimento tra diversi relatori tra cui ci sono studenti e lavoratori con DSA, docenti, genitori, professionisti socio-sanitari con i quali capire come trasformare gli ostacoli in trampolini di lancio e come riconoscere e coltivare le opportunità che la neurodivergenza offre in famiglia, a scuola, sul lavoro e nella società. L’Italia dei DSA è un’Italia a due velocità.
Se non facciamo squadra per creare la cultura giusta, per approcciarsi ai disturbi dell’apprendimento senza pregiudizi, non otterremo mai il risultato di avere diagnosi e prese in carico tempestive ed efficaci – ha insistito Silvia Lanzafame – È necessario sostenere la scuola pubblica nell’affrontare con gli strumenti giusti i bisogni specifici degli studenti con DSA. Se non facciamo in fretta, migliorando ciò che nella legge 170 non ha funzionato, il rischio di lasciare indietro molte persone è reale. Anche tra gli adulti per i quali c’è sempre il rischio di essere discriminati sul posto di lavoro».
Il congresso sarà preceduto, il 3 ottobre, da una giornata di formazione rivolta a pediatri, logopedisti, a tutte quelle figure che necessitano degli strumenti necessari a comprendere le tante sfaccettature di questa caratteristica.
«Con noi – ha ricordato Silvia Lanzafame - ci saranno anche altri enti e associazioni come l’AIRIPA, Associazione Italiana per la Ricerca e l'Intervento nella Psicopatologia dell'Apprendimento. E pure Sos Dislessia. Perché abbiamo compreso da tempo l’importanza di attivare sinergie con altri soggetti che operano con le nostre medesime finalità».
Poi la chiosa guardando al voto per le regionali: «Al prossimo governo della Calabria chiediamo più ascolto e maggiore impegno nel supportare le nostre attività che oggi possono contare quasi esclusivamente solo sul volontariato. Siamo pronti a mettere le nostre competenze a disposizione per raggiungere un indice diagnostico molto più alto».