Domenica molto movimentata la scorsa, sebbene ideale per le escursioni in montagna o al mare. Una signora di 60 anni, residente a Maierato, ha deciso di far visita al santo protettore della nostra regione, San Francesco di Paola, ma dopo aver ingerito alcune cozze, la ha iniziato a sentirsi male nel parcheggio antistante il Santuario. Parte immediatamente la chiamata al 112 (Numero Unico Europeo), che viene inoltrata alla Sala Operativa 118 Nord di Cosenza. Le informazioni ricevute appaiono da subito gravi.

L’operatore del 118, con la supervisione dell’infermiere capoturno e del medico della Sala Operativa 118, invia il mezzo di soccorso più vicino al target: l’MSA1 di Fuscaldo, con autista e infermiere a bordo. L’MSA2 di Paola, composta da autista, infermiere e medico, risulta invece impegnata in un altro intervento. Contestualmente, come da procedura, viene inviata anche l’automedica di Cetraro, il mezzo medicalizzato più vicino al luogo dell’evento. All’arrivo del mezzo di soccorso di Fuscaldo, la signora appare subito in gravi condizioni. È seduta in auto, lato passeggero, e mostra chiari segni di shock anafilattico: reazione orticarioide, laringospasmo e edema della lingua.

L’infermiere somministra immediatamente adrenalina intramuscolare e ossigeno, quindi, insieme all’autista 118, trasferisce rapidamente la paziente dall’auto all’ambulanza. In costante contatto con il medico della Sala Operativa 118, e su sue indicazioni, vengono somministrati liquidi, cortisone e antistaminico secondo le linee guida.

Nonostante ciò, le condizioni peggiorano: la pressione arteriosa scende e compare bradicardia. Prontamente, il medico ordina l’avvio di un riempimento rapido di liquidi con spremisacca, che migliora rapidamente il quadro clinico. La pressione risale sopra i 100 mmHg di sistolica e la frequenza cardiaca torna regolare. All’arrivo dell’automedica, la signora risulta stabilizzata dal personale dell’ambulanza non medicalizzata, seguito passo dopo passo dal medico della Sala Operativa 118.

Ma cosa è accaduto alla signora? In termini semplici, lo shock anafilattico, causato dall’ingestione di sole quattro cozze, ha provocato edema della glottide e della lingua e crollo pressorio per vasodilatazione generalizzata. La bradicardia (evento raro) osservata rappresenta la fase in cui il cuore, in particolare il ventricolo sinistro, non riesce più a riempirsi adeguatamente. Questa fase dello shock anafilattico è definita in medicina riflesso di Bezold–Jarisch e, se non trattata tempestivamente, può condurre rapidamente alla morte del paziente. Come da procedura, la donna è stata poi trasferita con medico a bordo presso l’ospedale di Paola, dove è giunta in condizioni stabili.

Ma la domanda è: questa vita salvata da un equipaggio composto da solo infermiere e autista, seppur sotto la supervisione del medico della Sala Operativa 118, è frutto del caso Assolutamente no. È il risultato di una programmazione e formazione accurata, fortemente voluta dal Direttore del Dipartimento di Emergenza-Urgenza dell’ASP di Cosenza, dottore Riccardo Borselli. Tutto il personale — autisti, infermieri e medici — viene costantemente formato, sia a livello di base che avanzato, grazie al lavoro del pool di istruttori voluto dal Direttore. Questo impegno continuo ha portato a un evidente innalzamento della qualità dei soccorsi, e anche per questo oggi una donna in imminente pericolo di vita è stata salvata.