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Non è la prima volta che accade. Agli indirizzi di posta della nostra redazione, ormai da mesi si susseguono lettere di elogio per il reparto di Pediatria di Cetraro, attualmente retto dal dottore Massimo Barreca, che ha raccolto l’eredità della dirigente Maria Panebianco. Stavolta a scrivere è una mamma di una «piccola guerriera di 5 anni che, purtroppo, a causa di una patologia rara, ha conosciuto molto presto il significato della parola “ospedalizzazione”».
Non è un caso che i genitori dei piccoli pazienti ci tengano a sottolineare la validità di quel reparto, e neppure scontato. Nel mare magnum della disorganizzazione e della malasanità calabrese, trovare un luogo di cura affidabile, è sempre più raro. Non nel reparto cetrarese di Pediatria, dunque, che continua a incassare elogi senza senza sosta.
Il testo della lettera
«Abbiamo girato molte realtà ospedaliere, almeno sette – scrive la donna, mamma della piccola paziente – per lo più “grandi ospedali” che godono di una certa fama ma, ad oggi, con il cuore in mano, mi sento in dovere di ringraziare pubblicamente quella che per me è l’eccellenza in assoluto, ovvero, il reparto di Pediatria dell’ospedale Gino Iannelli di Cetraro, un piccolo ”ospedaletto di provincia”, diretto dal Dottore Massimo Barreca che, nonostante non benefici di strumenti e attrezzature all’avanguardia, nel corso degli anni, grazie alla loro professionalità, dedizione al lavoro, continuo aggiornamento, grandissima umanità e amore per il lavoro svolto, va oltre ogni immaginario!».
La forza del lavoro di squadra
«Questa piccola realtà, invisibile a molti occhi, a differenza di altre, ha una marcia in più – continua -, che sta nell’ottimo lavoro di squadra da parte di tutto il personale operante all’interno del reparto; a partire dal personale addetto alle pulizie, ausiliari, oss, infermieri, medici, primario e maestre. Ogni anello della catena contribuisce al buon funzionamento dell’insieme. Un grazie di cuore – conclude – per il grande lavoro che ogni giorno svolgete con tanto amore e umanità, regalando un raggio di sole anche nelle giornate più buie».