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Il nuovo ambulatorio di oncologia attivato a San Marco Argentano nei locali del Pasteur, il nosocomio dismesso nel 2010 e destinato adesso ad essere riconvertito in ospedale di comunità, è un primo fondamentale passo per offrire alle comunità della Valle dell’Esaro, un bacino di utenza di circa cinquantamila abitanti, un servizio fondamentale per la diagnosi precoce dei tumori e per accompagnare i pazienti oncologici nel complicato ma necessario percorso di somministrazione delle cure e dell’assistenza necessaria.
Il presidio è già operativo tutti i mercoledì dalle ore 14 alle ore 20. La gestione è affidata a Luigi Marafioti, medico oncologo e direttore della radioterapia oncologica ospitata nel Mariano Santo di Cosenza. Soprattutto è il risultato di una sinergia istituzionale coordinata dalla Regione ed attivata dall’Asp e dall’Azienda Ospedaliera, stimolata da Jennifer Chimenti, medico neurofisiopatologo, originaria di San Marco Argentano, affetta da un carcinoma ovarico in stadio avanzato. Dopo aver ricevuto la diagnosi, ha dovuto fare i conti con le lunghe liste di attesa nell’accesso ad esami strumentali e visite specialistiche fondamentali per contrastare l’avanzata del tumore.
Alle testate del nostro network, aveva affidato un appello raccolto poi dal presidente della Regione e commissario ad acta della sanità calabrese Roberto Occhiuto. La sua tenacia e determinazione ha prodotto questo primo traguardo. Visibilmente emozionata, Jennifer Chimenti è intervenuta alla cerimonia inaugurale del servizio, coordinata dal direttore del Distretto Asp Esaro Pollino Francesco Di Leone, introdotta dai saluti del sindaco Virginia Mariotti, alla quale sono intervenuti inoltre il vescovo monsignor Stefano Rega, il consigliere regionale Giuseppe Graziano, il direttore dell’unità operativa complessa distrettuale di cure primarie Silvano La Bruna.
«Ho toccato con mano la disperazione di chi non riesce ad accedere alle cure nella consapevolezza che il trascorrere del tempo determina un aggravamento a volte irreversibile delle proprie condizioni di salute. Lavorare sulla riduzione delle liste di attesa è fondamentale soprattutto per sottoporsi ad alcune indagini di laboratorio oppure di carattere radiografico. Ho cercato un contatto con il presidente Occhiuto e sono stata subito richiamata. È stato il primo passo per arrivare all’apertura di questo ambulatorio. In prospettiva speriamo di poter presto implementare l’attività con altre misure che possano soddisfare il bisogno di salute del territorio».
L’agenda degli appuntamenti è già accessibile attraverso prenotazione al Cup o nelle farmacie con impegnativa del medico curante. Luigi Marafioti si è detto pure disponibile ad effettuare visite domiciliari: «Ho deciso di impegnarmi nel campo delle malattie oncologiche quando, da giovane studente di medicina, mia madre si ammalò di tumore – ha raccontato – In Calabria la radioterapia non esisteva. Abbiamo provato a rivolgerci a Messina nella vicina Sicilia, ma i centri pubblici erano sovraffollati per cui fummo costretti a sborsare tre milioni e 300 mila lire per accedere alle cure privatamente. Penso che la diseguaglianza nell’ambito dei servizi sanitari sia inaccettabile».
La radioterapia oncologica dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza è un centro di eccellenza e presto sarà dotata di un terzo acceleratore proprio per abbattere le liste di attesa e per offrire così una risposta tempestiva ai pazienti.
Il sindaco Virginia Mariotti ha auspicato un’accelerazione nella trasformazione del Pasteur in ospedale di comunità: «I fondi del Pnrr sono già disponibili. Parliamo di quasi dieci milioni di euro. Entro la fine dell’anno dovrebbero essere appaltati i lavori. Avremo anche venti posti letto in questa struttura dove speriamo possa essere pure allocato un centro specialistico per il trattamento del diabete e delle malattie metaboliche. Questa proposta, avanzata dagli amministratori del comprensorio, componenti la conferenza dei sindaci, è stata già inoltrata agli enti competenti. I nostri cittadini sono stati privati da anni del loro ospedale. Per questo ogni iniziativa utile a rafforzare i servizi sanitari territoriali sono attesi dalla comunità con grande trepidazione».