Non c’è pace per la sanità calabrese. Nonostante gli sforzi e le promesse della politica, le strutture pubbliche sono ormai alla deriva e pagarne le spese, come sempre, sono i cittadini. L’ultima testimonianza arriva da Antonietta Roselli, una donna di Santa Maria del Cedro, che si prende cura di un proprio famigliare alle prese con alcuni problemi di salute e per loro inizia una sorta di calvario legato alle liste d’attesa.  «Nel periodo del Covid – afferma Roselli – si è ingolfato il sistema, ma io non credo sia colpa del Covid, ma del sistema».

La vicenda

Nel giugno di ormai dieci mesi fa, la donna, munita di prescrizione medica, si reca in una farmacia per prenotare un’ecografia del capo e del collo. La ricetta ha un grado d’urgenza differita, ovvero, l’accertamento specialistico deve essere svolto entro e non oltre i sessanta giorni. Ma il sistema di prenotazione suggerisce che non c’è alcuna disponibilità immediata.

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