Serata indimenticabile con il cantautore che regalato perle e proposto ai presenti tutti i suoi brani più famosi e coinvolgenti. Il concerto, organizzato dal Comune, era gratuito
Tutti gli articoli di Societa
PHOTO
Una notte che resterà scolpita nella memoria collettiva. Ieri sera Dario Brunori, insieme alla sua Sas, ha fatto vibrare San Fili con un concerto gratuito sotto il celebre albero delle noci, simbolo del paese e titolo del suo disco più venduto. L’evento, intitolato “Da Sanremo a San Fili”, ha radunato circa 10mila spettatori in Piazza Stazione, trasformandola in un mare di luci, emozioni e abbracci.
Brunori a San Fili: un ritorno alle radici
Il concerto, promosso dal Comune di San Fili con il supporto di Mazinga Eventi, non è stato un semplice live. È stato un gesto di gratitudine: Brunori ha voluto ringraziare la sua terra dopo l’affermazione all’ultimo Festival di Sanremo, scegliendo di condividere musica e racconti senza cachet, come dono sincero alla comunità.
Il pubblico ha accolto il cantautore con entusiasmo travolgente, intonando insieme i brani che lo hanno consacrato come una delle voci più amate del panorama italiano. La cornice naturale dell’albero delle noci ha reso il momento ancora più simbolico: lì dove nasce la sua musica, Brunori ha regalato emozioni autentiche e senza filtri. San Fili ha ritrovato attraverso Brunori un senso di orgoglio e appartenenza. Quella di ieri non è stata soltanto una serata musicale, ma una vera e propria rinascita collettiva. «È bello esserci, sentirsi parte di una storia e di un legame che va oltre le canzoni» questo il sentimento condiviso da tanti presenti.
Un cantautore che unisce
La serata di Brunori a San Fili ha dimostrato come la musica possa essere un collante sociale, capace di unire generazioni diverse: famiglie, giovani, anziani, tutti accomunati dalla voglia di celebrare un artista che non dimentica le sue radici. Con oltre 10mila presenze, il concerto ha consacrato San Fili come luogo simbolico nel percorso artistico e umano di Dario Brunori. Non solo un ritorno a casa, ma un dono prezioso di bellezza e speranza.