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Sabato scorso la città di Praia a Mare ha ospitato un evento molto particolare. Per la prima volta, i Templari si sono presentati al pubblico nel corso della manifestazione dello Scmoth, Supremus Civilis et Militaris Ordo Templi Hierosolymitani 1804, che si è tenuta nella sale gremite di Palazzo delle Esposizioni. La tradizione e i principi che guidano gli aderenti all’antico Ordine sono stati affrontati all’interno di un convegno dal titolo “I templari dalla Calabria a Gerusalemme”.
Tra coloro che hanno preso parte all’evento: Roberto Johannes Amato, Gran Maestro dello Scmoth 1804; Pavel Halada, Gran Priore della Repubblica Ceca; Francesco Simplicio, Balivio di Puglia; dom Bernardo Di Legge, Balivio di Calabria; Anca Nicolescu, Gran Priore della Romania; Albino Console, Grande Araldo ed esponente della neonata Commanderia della Riviera dei Cedri. Per l’amministrazione comunale, ha partecipato l’assessore Stefano Faviere.
Al termine del convegno, i templari, indossati gli abiti della tradizione, hanno sfilato fino a piazza della Resistenza seguendo “I Cavalieri Balestrieri Archibugieri Bolla Pontificia Ad 1394”, associazione di Cava de’ Tirreni. Successivamente, i partecipanti si sono diretti all’hotel Garden per espletare il rito solenne dell’investitura di nuovi nove cavalieri.
Le dichiarazioni
«Non pensavamo di riuscire a portare un evento di questo tipo a Praia a Mare – ha detto emozionato, il Grande Araldo Albino Console – ma ce l’abbiamo fatta anche grazie all’aiuto dell’amministrazione comunale. Ne siamo estremamente fieri e soddisfatti».
«È stata una bella giornata perché così abbiamo un po’ sfatato il mito del templarismo come mistero – ha dichiarato invece la Gran Duchessa Ketty Sinopoli -. Invece abbiamo fatto comprendere che noi siamo delle persone di fede, di coerenza, di generosità e di altruismo e che il nostro compito è una missione sociale, oltre che spirituale».
«Siamo uno dei pochi ordini templari al mondo, presente in più di quaranta nazioni, ad essersi rifiutati di costituirci in una semplice associazione legale di fedeli, perché questo è un ordine cavalleresco e non può essere un’associazione semplice – ha affermato il Gran Maestro Roberto Johannes Amato -. Quando ci presentiamo ai vescovi o ad altri, diciamo soltanto che la nostra funzione attualmente è quella di riempire la Chiesa di fedeli. Questo è il nostro biglietto da visita, non vogliamo nessun riconoscimento perché il riconoscimento ci viene da Dio».
«La riservatezza è dovuta dal fatto che il fine di quest’ordine, come è già stato ampiamente detto dagli altri, è quello di dare lustro ai bisognosi, ai poveri, e non importanza a chi lo fa – ha detto, in ultimo Giuseppe F., il Gran Siniscalco -. Forse questa è la vera forma di riservatezza».