Il valore aggiunto delle opere urbanistiche di riqualificazione della zona di Bosco De Nicola a Cosenza, realizzate nell’ambito del programma di Agenda Urbana ed in procinto di essere terminate, risiede nella genesi dell’iniziativa, promossa dall’associazione Io Partecipiamo, presieduta da Piero Minutolo, con il coinvolgimento a titolo gratuito di tre architetti, Fulvio Terzi, Franco Scarcello ed Elena Caferro, e soprattutto degli stessi cittadini, parte attiva nella stesura dell’idea progetto, costruita collegialmente all’interno di due assemblee popolari organizzate nel salone della chiesa parrocchiale, con una finalità ben precisa: «Predisporre una idea progetto per la valorizzazione di alcuni luoghi anonimi, così da creare condizioni di maggiore vivibilità del quartiere e dare l’opportunità a bambini, giovani e anziani, di svolgere attività ludiche e sportive» dice Piero Minutolo, già sindaco democristiano di Cosenza nei primi anni novanta, ultimo a guidare il capoluogo bruzio prima dell’introduzione della norma attualmente in vigore della elezione diretta del primo cittadino.

«Durante le assemblee popolari, ospitate nel salone della parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa, abbiamo raccolto i suggerimenti dei partecipanti – ha spiegato ancora Minutolo – arrivando ad un progetto di massima illustrato pure con delle slide. 535 le firme raccolte in calce all’istanza presentata poi al sindaco di allora Mario Occhiuto, al quale abbiamo indicato pure Agenda Urbana come fonte di finanziamento».

In quattro anni il percorso, avviato per la verità con una certa diffidenza tra i residenti, si è concretizzato con la costruzione di un campo sportivo polifunzionale, uno di bocce, un percorso per l’attività sportiva ed un’area gioco per i bambini, strutture utili per l’aggregazione e il tempo libero: «Ormai siamo agli sgoccioli – dice il presidente dell’associazione Io Partecipiamo – Il prossimo passo, appena troveremo i finanziamenti, sarà quello di realizzare un passaggio pedonale e senza barriere architettoniche, per consentire ai residenti dei palazzi sovrastanti la chiesa parrocchiale, di raggiungerla in maniera più agevole».