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Prosa, musica, lirica, sembrano semi sparpagliati senza gran criterio, in un territorio, quello dell’area urbana, non così vasto da permettere a ciascuno di germogliare come si deve. È un po’ come piantare tanti pomodori in un piccolo vaso aspettandosi gran frutti, e raccogliendo invece solo biglie insapori. L’idea di legare non solo più comuni (quando sarà), ma ancor prima i propri cartelloni, non è tanto peregrina.
La programmazione unica, tra Rende e Cosenza (intesa anche come comprensorio), era un’idea che due anni fa cominciò a prendere forma. Era il 2022, le conseguenze del Covid sul mondo dello spettacolo cominciavano appena a sbiadire come un vecchio livido viola, e il progetto di compiere larghe intese tra promoter, per evitare di pestarsi i piedi a vicenda, sfociò in una stagione (breve, a dirla tutta) di pax artistica in tutto il reame bruzio.
Il Comune di Cosenza in una nota trionfante, scriveva: «Ha preso forma e sostanza la governance integrata nel settore cultura e spettacolo dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero. Sulla scia della volontà espressa dai sindaci Franz Caruso, Marcello Manna e Giovanni Greco, indirizzata alla creazione di un organismo di pianificazione strategico ed integrato di funzioni e servizi nell’ambito territoriale di Cosenza, Rende e Castrolibero, è stato dato vita al primo cartellone unico degli eventi estivi per il mese di giugno».
Quell’ottima idea cominciò a sbiadire con i mesi, finché tutti tornarono a badare alle proprie contee. Le conseguenze di queste repubbliche indipendenti dello Spettacolo, hanno portato a lunghi periodi di magra (con pochi spettacoli o iniziative culturali) seguiti quasi da una bulimia di appuntamenti condensati anche in una stessa serata.
A strettissimo giro avremo a Cosenza i live del Rendano Arena, Le Invasioni, il Festival delle Serre; in itinere: Settembre rendese, prosa e musica al Garden, prosa e musica al Rendano, prosa e musica al Cinema Italia, a cui si aggancerà la programmazione del Teatro auditorium dell’Unical.
Ed ecco che ha ripreso a circolare il vecchio progetto, quello di un accordo tra i promoter e i sindaci dell’area urbana, per arrivare a un compromesso storico: quello di sedersi intorno a un tavolo, calendario alla mano, per cercare di incastrare gli appuntamenti in modo smart e a lungo termine. Per non finire come la famiglie dei vacanzieri che credono di aver fatto una partenza intelligente infilando l’autostrada all’alba, insieme a tutte le altre che hanno avuto la stessa idea.