L’ex delegato all’Autorità Idrica richiama leggi e delibere: «La distribuzione resta comunale, il gestore garantisce 580 litri al giorno per abitante»
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Cosenza continua a vivere una crisi idrica che sta esasperando interi quartieri della città. Rubinetti a secco, pressione irregolare e acqua spesso inutilizzabile sono diventati un problema quotidiano per i cittadini. In questo contesto, lo scontro politico tra Comune e Sorical rischia di alimentare confusione più che chiarire le reali responsabilità.
A intervenire con una nota netta è Vincenzo Granata, già delegato del Comune di Cosenza all’Autorità Idrica della Calabria, che richiama norme regionali, delibere comunali e dati ufficiali, sostenendo come le criticità della rete idrica cittadina non possano essere imputate al gestore regionale.
«In riferimento alla situazione di Cosenza senz’acqua, con disagi quotidiani che esasperano i cittadini, si assiste a un attacco del tutto fuori luogo del sindaco pro tempore e di alcuni amministratori comunali nei confronti di Sorical, soggetto gestore del servizio idrico integrato della Calabria ai sensi della Legge regionale n. 10/2022.
Il sindaco di Cosenza, in qualità di componente di diritto del Consiglio d’Ambito di ARRICAL, non può disconoscere le responsabilità che la legge gli attribuisce. L’articolo 7 della LR 10/2022 prevede infatti che il Consiglio d’Ambito approvi lo schema di convenzione con il gestore, definisca gli standard qualitativi del servizio, approvi la Carta dei servizi e assuma le decisioni sul modello organizzativo del servizio idrico integrato.
Con le delibere di Giunta comunale n. 64/2025 e n. 190/2025, il Comune di Cosenza ha approvato il PEF secondo il modello ARRICAL e le tariffe, dichiarando in modo chiaro che la gestione della distribuzione dell’acqua potabile resta in capo al Comune, compresi gli acquedotti di Timpafusa, Merone e Zumpo.
Il Direttore generale di Sorical ha recentemente dichiarato, sia in una trasmissione televisiva locale sia in Consiglio comunale, che a Cosenza viene garantita una fornitura pari a 580 litri per abitante al giorno, regolarmente fatturata e mai contestata dal Comune.
Alla luce di questi dati, emerge un quadro di caos e confusione riconducibile a una negligenza politica inescusabile: manca una linea di indirizzo sulla crisi idrica in ARRICAL, manca una mappatura aggiornata della rete idrica comunale, notoriamente ammalorata, e manca una programmazione per la realizzazione di una nuova rete cittadina organizzata per anelli.
A ciò si aggiungono le segnalazioni e le analisi di laboratorio sulla presunta presenza di acqua maleodorante nelle abitazioni dei cosentini e sul possibile inquinamento dell’acqua potabile. Anche per questo, probabilmente, in alcuni quartieri non si procede alla chiusura totale dell’erogazione, per evitare l’effetto “risucchio” all’interno della rete.
In conclusione, ogni responsabilità, oggettiva e soggettiva, della crisi idrica nel Comune di Cosenza ricade interamente sull’amministrazione comunale, incapace di gestire e distribuire in modo efficiente una risorsa che viene regolarmente fornita da Sorical in quantità pari a 580 litri al giorno per abitante, rendendo il gestore estraneo alle criticità della rete cittadina».

