È liberamente ispirata ai Demoni di Dostoevskij l’opera Nessuno Escluso, quinto capitolo di Amore Sbarrato, il ciclo di spettacoli teatrali ideato e promosso dall’attore e regista cosentino Adolfo Adamo e organizzato nella edizione 2024, in sinergia con la direttrice della casa circondariale Sergio Cosmai, Maria Luisa Mendicino, e con l’Amministrazione comune di Cosenza. La pièce ha avuto tra i protagonisti alcuni detenuti, lo stesso Adamo e l’attore Carmelo Giordano, con la partecipazione straordinaria inoltre, della psicologa Libera Reale e dell’avvocato Gabriele Posteraro.

Il progetto punta ad accorciare le distanze tra l’universo carcerario ed il mondo esterno, incoraggiando i detenuti ad intraprendere un percorso introspettivo ed a cimentarsi con un esercizio di drammaturgia e scrittura scenica che li conduca a rappresentare se stessi in una dimensione lontana da quella delinquenziale che li ha portati a dover trascorrere un periodo più o meno lungo della propria esistenza dietro le sbarre. «Non è semplice superare la loro riottosità iniziale – ha affermato Adolfo Adamo a margine dello spettacolo –. Gli ospiti della casa circondariale devono essere conquistati, orientati. È importante che comprendano le opportunità che questo progetto può offrire. È certamente una occasione di riscatto. Anche per le famiglie: padri, madri, mogli, figli. In questa ottica il carcere deve essere inteso come struttura di recupero sociale. Chi delinque non è un marziano: tutti possono commettere un errore nel loro percorso di vita. È un po’ il senso dell’opera Nessuno escluso messa in scena: il demone può impadronirsi di ognuno di noi».

Adolfo Adamo ha intrapreso questo viaggio nel 2014. Da qualche tempo è entrato a far parte del coordinamento nazionale teatro carcere: «Ho maturato la convinzione – ha detto ancora Adamo – che il teatro possa generare nei soggetti detenuti una crisi di coscienza utile a riportarli nell’alveo della legalità. È una esperienza straordinaria e tutt’altro che semplice, poiché il mio è un teatro di parola che richiede una costante applicazione in un ambito per loro sconosciuto. La preparazione di una rappresentazione può comportare un impegno per tre volte la settimana anche di cinque o sei mesi». Nel video allegato l’intervista integrale rilasciata da Adolfo Adamo al nostro network