Le nuove linee guida sulla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti chiariscono un aspetto centrale: si potrà essere puniti solo se è dimostrabile un legame temporale tra l’assunzione della droga e la guida del veicolo, ovvero se la sostanza produce ancora effetti nel momento della guida.

Lo stabilisce una circolare congiunta dei Ministeri dell’Interno e della Salute, trasmessa a prefetti e questori dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice della strada, che ha introdotto una stretta sul tema. La direttiva mira a evitare sanzioni generalizzate e non legate a una concreta alterazione psicofisica.

Nuova impostazione: non basta essere positivi ai test

Il documento evidenzia che, a differenza della normativa precedente, non è più richiesto l’accertamento di uno stato di alterazione visibile, ma occorre comunque dimostrare che la guida sia avvenuta entro un arco temporale compatibile con gli effetti psicoattivi della sostanza. La sola positività a un test non è sufficiente se non accompagnata da indizi di influenza attuale sulla capacità di guida.

La circolare conferma la validità dei test tossicologici, ma chiarisce che questi dovranno essere contestualizzati per accertare l’effettivo rischio. Il Ministero dei Trasporti ribadisce inoltre che l’uso di farmaci prescritti, anche contenenti cannabinoidi o oppiacei, non può essere sanzionato, in linea con le dichiarazioni del ministro Matteo Salvini.

Il caso alla Consulta: il Tribunale di Pordenone solleva dubbi

La nuova impostazione normativa è già oggetto di un esame da parte della Corte costituzionale. Il Tribunale di Pordenone ha infatti sollevato una questione di legittimità dopo aver affrontato il caso di una donna positiva agli oppiacei, che aveva causato un incidente stradale nel dicembre 2024.

La conducente ha riferito di aver assunto gocce di ansiolitico e un farmaco con codeina entro 24-48 ore dall’esame, escludendo l’uso di droghe. Il giudice ha rimesso la questione alla Consulta, evidenziando il rischio che il nuovo Codice punisca indiscriminatamente ogni assunzione di sostanza stupefacente, senza valutarne l’effetto reale sulla guida.