«Fra pochi giorni, sul fronte dell’immigrazione, ci sarà il “click day” per il cosiddetto Decreto Flussi, previsto dal DPCM del 29.12.2022. Un provvedimento governativo che consentirà l’ingresso legale in Italia a circa 83.000 lavoratori immigrati extracomunitari, da impiegare sia in lavori stagionali, tra cui quello agricolo, sia non stagionali. Un flusso regolamentato dalla legge, che segue di poco la tragedia di Cutro». Così in una nota Antonio De Gregorio (Segretario Responsabile UILA Cosenza) e Paolo Cretella (Segretario Generale UIL Cosenza).

«Una tragedia che, con i suoi errori ed orrori, ma anche con i suoi eroi, conferma, ancora una volta, una gestione in chiave emergenziale dell’inarrestabile fenomeno dell’immigrazione, nel nostro Paese, appesantita da una forte contrapposizione politico-ideologica. Non riusciamo ancora a governare tale fenomeno come una opportunità per l’Italia e per coloro che, provenienti da altri paesi, vorranno contribuire alla crescita del nostro Paese. Fra poche settimane, esaurite la retorica e la polemica e spenti i riflettori su quella immane tragedia, tutto ritorna alla “normalità” – scrivono – e l’ingresso regolare in Italia di lavoratori stranieri, sarà sottoposto ad un percorso burocratico ancora più lungo e complesso che impatta con le esigenze dell’economia nostrana, spesso a corto di manodopera agricola, e con i diritti degli immigrati.

Per questo, come Uila e come UIL territoriali auspichiamo che non si ripetano, le criticità che hanno segnato, nel recente passato, lo Sportello Unico dell’Immigrazione, sia presso la Prefettura di Cosenza sia presso la Questura. Criticità che hanno fatto registrare, spesso, “ritardi”, incompatibili con la stessa ratio delle finalità della norma e hanno riguardato quasi tutto l’iter burocratico- amministrativo delle procedure: dal rilascio dei nullaosta, soprattutto per le conversioni dei permessi di soggiorno, ai ricongiungimenti familiari; dal rinnovo dei permessi di soggiorno. Consegnati, spesso, così in ritardo che risultavano essere già prossimi alla nuova scadenza.

E ancora, difficoltà nel fissare appuntamenti per le richieste di asilo politico, improvvise chiusure dello sportello anche nei giorni in cui avrebbe dovuto essere aperto al pubblico e difficoltà ad interloquire, sia telefonicamente che tramite e-mail, con gli uffici preposti. In quanto sindacato dei lavoratori, non possiamo, però, ignorare che, purtroppo, a farsi carico di un lavoro di particolare importanza, che richiede tempi i più brevi possibili, siano rimasti solo poche donne e uomini della Polizia di Stato e della Prefettura, ai quali manifestiamo tutta la nostra comprensione e vicinanza, ma non possiamo nemmeno ignorare che centinaia di immigrati, restino troppo tempo in una sorta di limbo, potenzialmente pericoloso. Tutto questo oltre a ripercuotersi negativamente sul sistema produttivo, agricolo e non solo, si riverbera anche sull’esistenza di centinaia di persone che per “lavorare alla luce del sole” e per vedersi riconosciuti i servizi socio-sanitari, hanno bisogno di istruttorie più brevi per regolarizzare le proprie posizioni. Per questo auspichiamo una migliore risposta organizzativa nella gestione delle procedure ritenendo, che la tragedia di Cutro debba anche servire a far scattare in ciascuno di noi un impegno ancora più grande affinché tra quei tragici fatti ed una migliore organizzazione dei tempi burocratici, questa volta ci sia di mezzo- davvero – il mare».