La Sagra della Polenta di Dipignano torna nel 2025 con la sua sessantesima edizione, un traguardo che rende questo evento un pilastro della tradizione calabrese e un simbolo del legame storico tra Dipignano e la città di Ponti. Dal 5 al 7 settembre, Piazza dei Martiri a Dipignano si animerà di festeggiamenti che uniscono cultura, storia e sapori, celebrando il gemellaggio nato nel 1500 tra i calderai dipignanesi e il Marchese del Carretto. Scopriamo insieme cosa rende la Sagra della Polenta di Dipignano un appuntamento imperdibile, come ci racconta il sindaco Gaetano Sorcale nel video che proponiamo.

Un Gemellaggio che Racconta la Storia dei Calderai

La Sagra della Polenta di Dipignano non è solo una festa enogastronomica, ma un evento che affonda le sue radici in una storia secolare. Come spiega il sindaco Sorcale, il gemellaggio tra Dipignano e Ponti nasce nel 1500, quando i calderai di Dipignano, noti come quadarari, viaggiavano per l’Italia in cerca di lavoro. «Durante i loro spostamenti  – dice - si imbatterono nel regno del Marchese del Carretto, che offrì loro vitto e alloggio in cambio delle loro abilità artigianali. Da questo incontro è nato un legame che si celebra ogni anno con la Sagra della Polenta, un evento che nel 2025 raggiunge il prestigioso traguardo dei 60 anni».

Un elemento unico di questa tradizione è l’ammascante, il gergo segreto dei calderai dipignanesi, creato per non farsi riconoscere durante i loro viaggi. «Questo linguaggio – racconta il sindaco - studiato da glottologi e raccolto in un dizionario, rappresenta un patrimonio culturale che la Sagra della Polenta valorizza, rendendo omaggio alla storia e all’identità di Dipignano.

Programma della Sagra della Polenta di Dipignano 2025

La Sagra della Polenta di Dipignano 2025 si svolgerà in tre giornate ricche di eventi, pensate per coinvolgere cittadini, turisti e appassionati della tradizione. Ecco il programma dettagliato.

  • Venerdì 5 settembre: la festa si apre con la presentazione degli abiti d’epoca, realizzati per la prima volta da sarte dipignanesi. Fino ad oggi, questi costumi venivano prestati da Ponti, ma nel 2025 Dipignano avrà i propri abiti per la rievocazione storica del 1500. La serata proseguirà con l’accensione della fiaccola del gemellaggio, simbolo del legame con Ponti, e si concluderà con un concerto della tribute band di Rino Gaetano, Katmandu.
  • Sabato 6 settembre: il pomeriggio sarà dedicato alla cultura con la presentazione del libro Ammasca di Franco Raniti, che esplora il gergo ammascante dei calderai. La serata si animerà con una commedia teatrale della compagnia Monachellari di Dipignano, che porterà in scena le tradizioni locali con ironia e passione.
  • Domenica 7 settembre: la giornata clou della Sagra della Polenta inizia con il risveglio dei tummarini di Tessano, seguito dalla Messa del Calderaio alle ore 11. Nel pomeriggio, la sfilata degli abiti d’epoca vedrà protagonisti dipignanesi e pontini, un momento che celebra l’unione tra le due comunità. A seguire, un dibattito sul turismo enogastronomico con ospiti di rilievo, tra cui l’assessore all’agricoltura della Regione Calabria e quello della Regione Piemonte, che discuteranno delle opportunità per Dipignano e la Calabria. Il momento più atteso è lo scolo dell’amento della polenta, con oltre mille porzioni servite gratuitamente agli ospiti, seguite dalla degustazione che chiuderà la giornata in festa.

Perché la Sagra della Polenta è un evento da seguire

La Sagra della Polenta Dipignano non è solo una celebrazione enogastronomica, ma un’occasione per immergersi nella cultura e nella storia di una comunità. Come sottolinea il sindaco Sorcale, «questo evento rappresenta il “clou” per i dipignanesi, un momento di ritrovo che unisce generazioni e celebra l’identità del territorio. La polenta, piatto semplice ma carico di significato, diventa il simbolo di un legame che attraversa i secoli, unendo Dipignano a Ponti in un gemellaggio che è molto più di una tradizione: è una storia viva, fatta di persone, sapori e memorie».

L’edizione 2025 si arricchisce di novità, come gli abiti d’epoca realizzati localmente, che rafforzano l’autonomia culturale di Dipignano, e il focus sul turismo enogastronomico, che proietta la Sagra verso un futuro di valorizzazione del territorio. La presenza di ospiti istituzionali e il dibattito sul turismo dimostrano l’ambizione di Dipignano di farsi conoscere oltre i confini regionali, promuovendo le sue eccellenze.