L’assessora Daniela Ielasi presenta il nuovo Centro Famiglia 3.0: non solo servizi, ma uno spazio che unisce generazioni e restituisce comunità
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«Le persone non sono isole, vanno prese in cura nella loro complessità». Con queste parole l’assessora al Welfare e alle Politiche Sociali del Comune di Rende, Daniela Ielasi, sintetizza la filosofia alla base del Centro Famiglia 3.0, il nuovo spazio dedicato alle famiglie che sarà inaugurato il 15 settembre alle 17.30 presso il Centro diurno di via Todaro a Quattromiglia.
Per l’assessora non si tratta soltanto di un insieme di servizi, ma di un vero e proprio luogo di comunità. «Il Centro per la Famiglia 3.0 è sicuramente un progetto che prevede dei servizi di supporto alla genitorialità, dei gruppi di auto-mutuaiuto, uno sportello informativo e di consulenza psicosociale e legale per i genitori in tutto il ciclo di vita della famiglia, ma anche e soprattutto nei momenti di crisi. Ed è un servizio destinato non soltanto ai cittadini di Rende, ma ai cittadini di tutto l’ambito territoriale e sociale di Rende».
Quello che sta per riaprire, spiega Ielasi, «non è soltanto un progetto: per noi Amministrazione Comunale di Rende è soprattutto uno spazio. Uno spazio che ha una storia e che nasce destinato ai minori, evoluto da un’amministrazione Principe degli anni passati e che è stato chiuso per diversi anni. Grazie a questo progetto noi lo restituiamo alla cittadinanza e lo restituiamo non più soltanto destinato ai minori, ma destinato anche alle famiglie».
Il Centro Famiglia 3.0, nato con fondi della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche della Famiglia e fortemente voluto dai sindaci dell’ATS n.2, diventa così un presidio innovativo per accompagnare i nuclei familiari lungo tutto il loro percorso di vita. Collocato in una zona centrale e facilmente raggiungibile, vuole garantire pari opportunità di accesso a tutti e offrire un luogo unitario di accoglienza.
«Da questo momento in poi questo spazio vedrà la confluenza e l’incontro di generazioni diverse nell’ottica di una presa in cura della comunità nella sua globalità – aggiunge l’assessora –. Questa è un po’ l’idea che come assessorato al Welfare e alle Politiche Sociali abbiamo condiviso dal primo momento con tutta la Giunta e con il Sindaco Principe e quindi siamo felici di poter riaprire un primo spazio all’interno della città di cui davvero si sente fortemente il bisogno».
Un progetto che intende valorizzare le competenze, promuovere il protagonismo familiare e il confronto tra pari, accompagnando i genitori e le coppie nei momenti delicati e nelle transizioni della vita. Un luogo che non è solo servizio, ma anche simbolo di una comunità che si prende cura di sé stessa, guardando al futuro senza dimenticare la continuità con il passato.