L’estate è ufficialmente iniziata, ma nello stabilimento “Calypso” di Praia a Mare ancora non c’è traccia del guardiano notturno. Il titolare Ruggero Lomonaco non sa più dove sbattere la testa e neanche si capacita di come nessuno sia disposto ad accettare un lavoro che è sì stagionale, però ben retribuito. Eppure, a quei pochi che erano venuti a informarsi lo aveva spiegato bene che, se avessero accettato, non sarebbero certo morti di fatica. «Il compito non è di aprire gli ombrelloni, né di rastrellare la sabbia al mattino. Il guardiano deve soltanto sorvegliare la struttura, per il resto del tempo può guardare la televisione e godersi la frescura della notte a due passi dal mare». A Ruggero Lomonaco non glielo leva di testa nessuno: senza il reddito di cittadinanza, qualcuno disposto a farsi cullare dal rumore delle onde a quest’ora lo avrebbe sicuramente trovato. Accanto a questa, il titolare del lido “Calypso” di certezza ne ha pure un’altra: i 2500 euro che l’anno scorso ha versato allo Stato ormai sono soltanto un lontano ricordo. Dopo l’aumento del 25% deciso dal ministero delle Infrastrutture, il canone balneare minimo è passato da 2.698 a 3.377 euro. Se all’adeguamento dell’Istat aggiungi lo spettacolo mozzafiato dell’isola di Dino, capisci perché al “Calypso” nel mese di luglio un ombrellone arrivi a costare 20 euro. Ad agosto qualcosa di più.

Il grande faro alimentato da un pannello solare illumina gli 80 ombrelloni del lido “il Corallo” di Scalea. «Grazie all’impianto fotovoltaico risparmio parecchio sulla bolletta dell’energia elettrica – spiega Antonio Papasidero, che gestisce lo stabilimento con la sua famiglia – siamo in sei e per fortuna non abbiamo bisogno di altro personale». Lontano dalla confusione del lungomare, “il Corallo” è uno stabilimento tranquillo. La tariffa passa dai 13 euro di luglio ai 15 di agosto.

«Però non voglio stare sotto al sole». Concetta Improta si è sentita rispondere così dal bagnino che avrebbe dovuto prendere servizio nello stabilimento “Baja d’Oro” di cui è proprietaria a Diamante. «Gli avevo offerto 6mila euro per tre mesi, ben oltre il minimo sindacale ma lui ha rifiutato. Non c’ho dormito la notte. Quando è arrivato un altro ragazzo, gli ho detto: senti, ti pago io il brevetto da bagnino che costa 500 euro a patto che lavori nel mio lido e per fortuna ha accettato». Al “Baja d’Oro” il listino prezzi è rimasto quello dell’anno passato: 18 euro a luglio e 25 ad agosto, l’abbonamento mensile dà diritto a uno sconto.

Da oltre vent’anni, Daniela Palermo gestisce il lido “da Michele” su una delle due spiagge sopravvissute all’erosione che nel tempo ha flagellato Sangineto. Il lido è utilizzato prevalentemente dai proprietari di seconde case. Se doveste trovare posto, sappiate che si va dai 15 euro di luglio ai 20 di agosto. «I punti di forza dello stabilimento sono i servizi che offriamo – precisa Daniela Palermo – un’ottima colazione e pesce sempre fresco».

Quando Roberto Iacovo, titolare dello stabilimento “Kudi Boli” di Guardia Piemontese, con largo anticipo sull’inizio della stagione estiva, è andato a parlare con il preside dell’Istituto alberghiero di Paola per chiedere se ci fossero alunni validi e volenterosi disposti a lavorare nella sua struttura balneare, quasi si è visto ridere in faccia. «Il dirigente scolastico in persona mi ha risposto che erano al massimo quattro gli alunni che “si salvavano” e di questi tre erano già impegnati presso grandi villaggi turistici». Il “Kudi Boli” di Guardia Piemontese non distingue tra bassa e alta stagione: ombrelloni e lettini costano sempre 18 euro.

Roberto Pennestrì, proprietario dello stabilimento “Holiday Beach” di Paola ama definirsi un ambientalista ribelle. Stanco di rispondere alle telefonate dei clienti che, prima di mettersi in viaggio, avevano preso l’abitudine di chiamarlo a ogni ora per essere informati sulle condizioni meteo e del mare, ha installato due webcam che trasmettono in diretta su facebook e youtube h24. Il lido apre ufficialmente soltanto oggi. Da lunedì a sabato il costo è 13 euro, la domenica sale a 15.

Il Comune di Longobardi non è provvisto di un piano spiaggia e questo costringe Samuele Garritano a montare e smontare ogni anno lo stabilimento “la Margherita“. «È un lavoraccio che ogni volta mi porta via quasi un mese. Il chiosco del bar a fine stagione lo sposto in un slargo dietro alla ferrovia, tutto il resto è disseminato in vari magazzini. In passato questo luogo era una sorta di discarica: è stato bonificato soltanto grazie a mia madre che ha chiesto il permesso di realizzarci un lido. Non sappiamo se nei prossimi anni la concessione sarà rinnovata e in questo quadro di incertezza è impensabile programmare nuovi investimenti. A ottobre dovrò pagare più di 3mila euro di canone, ma questi soldi che fine fanno? Perché lo Stato non li investe per contenere il fenomeno dell’erosione e per la manutenzione delle spiagge?» Il lido “la Margherita” pratica prezzi contenuti: 10 euro a luglio e 15 ad agosto.

“Il Girasole” è invece lo stabilimento balneare gestito a Belmonte Calabro da Manuel Malito. Il lido occupa mille metri quadrati di spiaggia demaniale, su cui trovano posto 40 ombrelloni. La struttura offre la formula classica, family e vip. A luglio in base alla tipologia le cifre vanno da 13 a 25 euro, ad agosto da 16 a 30 euro. Il proprietario assicura che l’aumento del canone non ha inciso sul listino prezzi.

«Neanche un centesimo». Antonella Capparelli, titolare del lido “Sunset” di Amantea ripropone alla clientela le tariffe della passata stagione. Aveva pensato di prendere in affitto una casa per i suoi genitori che vivono a Montalto Uffugo ma poi ha lasciato perdere. «Mi hanno chiesto 3.500 euro per il mese di agosto, roba da pazzi. Se ci mettiamo pure noi ad aumentare i prezzi, il turismo è finito davvero. Il mio stabilimento è frequentato soprattutto da ragazzi che trascorrono una giornata al mare in comitiva. L’accoglienza per me è la regola principale, a rischio di limitare i guadagni. Un ombrellone a luglio costa 10 euro, ad agosto 15. Come facciamo a chiedere di più, scapperebbero tutti. Il Comune di Amantea è in dissesto e anche quest’anno noi operatori turistici abbiamo deciso di dare un contributo economico per l’organizzazione di una serata. L’evento, in programma l’11 agosto, si chiama “Cromatica” e siete tutti invitati».