I lavori di riqualificazione all’ex Sparrow (già ex Gioacchino da Fiore, già ex Telesio di Rende) sono cominciati a dicembre. L’area è stata transennata e il sottotetto smontato, per permettere agli operai di sistemare gli impianti elettrici. Nel giro di un anno dovrebbe essere tutto completato, ma il futuro di quello spazio che ha vissuto tante vite, è ancora incerto.

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Di sicuro non vogliono gettare la spugna gli attivisti che per anni hanno autogestito quello spazio sotto le insegne dello Sparrow. L’amministrazione Manna, assessore di riferimento Lisa Sorrentino, ha sempre sostenuto la proposta di assegnare quei locali secondo i criteri del Regolamento dei Beni Comuni, approvato nel 2018. Gli attivisti, dopo aver tenuto in vita quei luoghi con iniziative culturali e solidali, dopo l’insediamento dei commissari, successivo alla caduta dell’amministrazione Manna, hanno ricevuto il benservito, ma hanno accettato di andarsene senza rumore, con grande senso di responsabilità, per non mettere a repentaglio i lavori attualmente in corso che hanno contribuito ad avviare.

Tuttavia il sogno di poter rimettere piede in un posto per anni abbandonato alle ortiche, non è tramontato. Vittorio Sacco ci racconta che le iniziative dello Sparrow non si sono mai interrotte: «Siamo itineranti al momento, questo sì – spiega –, ma non ci siamo fermati. Da qui a un paio di settimane, presenteremo in un’iniziativa pubblica la nostra proposta ai commissari. Il nostro obiettivo è quello di instaurare col Comune un patto di collaborazione inoltrando una richiesta di assegnazione dello spazio da considerare Bene comune come da regolamento che prevede la possibilità di assegnare spazi pubblici in disuso alla “comunità di riferimento” che li abbia recuperati e restituiti alla collettività. Speriamo di essere ascoltati».

La petizione su Change.org

Intanto su Change.org è stata lanciata una petizione per salvare lo spazio autogestito. «Questi dieci anni sono stati caratterizzati da una straordinaria rigenerazione, trasformando un luogo trascurato in un punto di incontro vibrante e vitale. Le attività sociali, culturali e politiche qui svolte, come il negozio gratis, laboratorio teatrale, palestra autogestita, sala prove, sportelli sindacali, biblioteca, sono state il cuore pulsante della nostra comunità» scrivono nella presentazione della petizione. Al momento sono state raccolte più di 300 firme, ma il contatore lavora a pieno ritmo. Intanto lo Sparrow, anche se ramingo, è attivissimo e all’Unical sarà promotore di una iniziativa sui 15 anni di L’Onda Anomala, il movimento studentesco formato per contestare la riforma Gelmini. Insomma la battaglia è attiva su tutti i fronti, e la speranza è quella di poter tornare a casa.