Tagli drastici e disagi in tutta l’area urbana: la decisione di Sorical penalizza famiglie, case singole e studenti appena arrivati
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Rende a secco. Da giorni l’erogazione idrica nel comune dell’hinterland cosentino è garantita soltanto in una finestra ristrettissima, dalle 5.30 alle 8.30 del mattino. Un disagio che sta esasperando i cittadini e che, secondo numerose segnalazioni, si estende a tutta l’area urbana.
Il problema colpisce in modo particolare chi vive in case singole o in abitazioni con cisterne di capacità limitata, che non riescono a garantire la scorta necessaria per il resto della giornata. E la situazione si è fatta ancora più critica negli ultimi giorni, con l’arrivo a Rende di migliaia di studenti universitari che hanno fatto crescere sensibilmente la popolazione e il fabbisogno d’acqua.
La decisione di Sorical – la società che gestisce il servizio idrico in Calabria – di ridurre drasticamente l’erogazione non ha lasciato indifferente nessuno. Famiglie, commercianti e studenti si dicono “disperati” e denunciano difficoltà crescenti nella vita quotidiana, dall’igiene personale alla gestione delle attività economiche.
Sui social e nei comitati civici monta la protesta, mentre si moltiplicano le richieste al Comune e alla Regione perché intervengano per ripristinare una fornitura regolare o individuare soluzioni alternative. La crisi idrica, che a Rende era già nota nei mesi estivi, rischia di trasformarsi in emergenza strutturale se non saranno prese decisioni rapide.