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«Pochi mesi fa, abbiamo celebrato i dieci anni di esistenza dello Sparrow – Spazio Precario Autogestito, spazio sociale autogestito del territorio urbano di Rende. Dieci anni in cui, da luogo abbandonato a incuria e degrado, lo Sparrow è diventato un luogo vivo, attraversato da migliaia di persone nel corso delle diverse iniziative e attività sociali, culturali e politiche che abbiamo messo in campo negli anni: negozio gratis, laboratorio teatrale, palestra autogestita, sala prove, sportelli sindacali, biblioteca, eccetera eccetera». Lo scrivono in una nota gli attivisti di un luogo diventato cult negli anni a Rende, ma per tutto il territorio dell’area urbana, per operanti nel sociale e amanti della musica.
«Come abbiamo affermato in quell’occasione, negli ultimi 3 anni gli sforzi della nostra Assemblea di gestione si sono concentrati prevalentemente sulla riqualificazione strutturale dello spazio, a partire dalle condizioni degradate del tetto che comportano significative infiltrazioni d’acqua durante la stagione invernale. Nonostante alcuni interventi effettuati con le nostre forze, grazie alla solidarietà individuale e collettiva che abbiamo raccolto da tutta l’area urbana cosentina – spiegno – abbiamo dovuto constatare la permanenza delle problematiche strutturali, che costituiscono un freno alle molteplici attività sociali e culturali che si svolgono all’interno dello Sparrow».
«L’unica strada percorribile, per evitare il rischio di perdere un’esperienza sociale e aggregativa lunga ormai 10 anni – aggiungono – era dunque quella di puntare a una riqualificazione complessiva dello stabile; possibilità concretizzatasi recentemente con l’arrivo dei fondi del PNRR destinati alla rigenerazione urbana. Oggi, questa strada lunga e travagliata pare finalmente arrivare a compimento e i lavori sono prossimi all’avvio».
I problemi all’orizzonte, però, sembrano non mancare. «Durante un incontro con uno dei commissari straordinari del Comune di Rende, avvenuto il 27 settembre 2023 – dicono dallo Sparrow – abbiamo però dovuto constatare la mancanza di volontà a procedere con l’assegnazione dello Sparrow secondo i criteri del Regolamento dei Beni Comuni, approvato dallo stesso Comune nel 2018, che prevede la possibilità di assegnare spazi pubblici in disuso alla “comunità di riferimento” che li abbia recuperati e restituiti alla collettività, come fatto dalla nostra Assemblea e dalle persone che ne hanno fatto parte negli ultimi dieci anni».
«Sottolineiamo – ricordano i gestori dello Sparrow – che il Regolamento ha già trovato una concretizzazione nel territorio rendese, con l’assegnazione di due beni comuni alla “comunità di riferimento” nel quartiere di Villaggio Europa. La lentezza nel riconoscere lo Sparrow, nonostante questi esempi già esistenti, ci preoccupa perché temiamo possa nascondere l’obiettivo di cancellare silenziosamente un’esperienza di aggregazione sociale e partecipazione diretta lunga 10 anni, non conforme all’appiattimento culturale che ci circonda».
«Non abbiamo nessuna intenzione di lasciare che ciò avvenga – precisano ancora -. Continueremo a vigilare sullo spazio durante lo svolgimento dei lavori di riqualificazione e a spingere perché sia riconosciuta l’importanza dell’impegno che è stato necessario per ridare dignità a questo luogo. In questa fase, avremo bisogno della solidarietà attiva e partecipante di tutte le persone che hanno attraversato lo spazio e che ne condividono principi e obiettivi fondamentali. Per questi motivi, convochiamo un’assemblea pubblica per venerdì 20 ottobre alle ore 18:30, all’interno dello Sparrow, per discutere insieme del percorso che dovrà tutelare lo spazio come bene comune e di interesse collettivo, fino al completamento dei lavori di riqualificazione».