Il viaggio in Calabria si misura in chilometri e anche in Scoville, la scala internazionale che misura il grado di piccantezza dei peperoncini. L’ha imparato bene Esmeralda Spadea, autrice in cerca di storie, che in auto, dopo vent’anni, torna in Calabria con una mappa antica sul cruscotto. Il suo roadtrip, lungo tutta la regione, avrà come cuore rovente un alimento che è molto di più di una semplice bacca : il peperoncino.

Intorno a questa spezia e a quello che rappresenta, ruota “Spicy Calabria” un docufilm che, dopo qualche passaggio in sala è sbarcato da qualche giorno sulla piattaforma Amazon Prime Video. Il film, prodotto da Oplus Europe e RS Productions e già vincitore di un bando della Calabria Film Commission, ha già macinato 30mila visualizzazioni in pochi giorni.

Da Diamante, patria del piccante che profuma di mare, passando per Cosenza, Belvedere, Scalea, Maierà, la storia diretta da Giacomo Arrigoni ha toccato i Giganti della Sila e Casali del Manco, San Giorgio Morgeto, prima di scendere ancora più a Sud, fino Limbadi, Gioiosa, Spilinga, diventando non solo una ricerca gastronomica, ma una vetrina per tutta la regione che qui mostra il suo lato naturalistico più fascinoso. Di questa spezia, la Calabria ne ha fatto materia di studi accademici e colonna portante di una filosofia culinaria che affonda le radici in una storia ancestrale, ultrapop, che accomuna un po’ tutti i Sud del mondo.

Dal giorno della sua uscita, il docufilm ha fatto incetta di premi ed è stato selezionato in oltre 25 festival in tutto il mondo e proiettato anche al famoso Chinese Theatre di Hollywood durante il Los Angeles Italia Film Fashion and Art Festival 2022.