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È stata approvata oggi dal Consiglio regionale della Calabria la proposta di legge n. 362/12^, avanzata dalla Giunta regionale, contenente le “Norme per il contrasto alla violenza di genere”. La nuova legge abroga la precedente normativa del 2007 (L.R. n. 20 del 21 agosto), introducendo un impianto legislativo aggiornato e maggiormente rispondente alle esigenze delle vittime.
Durante la presentazione, sostenuta dalla Terza Commissione Sanità, il presidente Roberto Occhiuto ha ricordato come, anche in episodi recenti come quello avvenuto a Seminara, permanga in molte comunità un clima di isolamento verso chi denuncia violenze. Da qui, ha sottolineato, nasce l’urgenza di rafforzare gli strumenti a tutela delle vittime.
Nuova legge contro la violenza di genere: «Arriviamo dove non arriva la normativa nazionale»
La consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Sabrina Mannarino, ha spiegato: «Questa legge interviene là dove spesso la normativa nazionale non arriva, fornendo supporto concreto a chi si trova ad affrontare un dramma spesso vissuto nel silenzio familiare e sociale». Mannarino ha evidenziato la creazione di una Rete regionale antiviolenza, che coinvolgerà enti locali, ASP, scuole, università, forze dell’ordine, magistratura, centri antiviolenza, case rifugio, centri per uomini maltrattanti e associazioni.
La normativa prevede inoltre una Rete territoriale antiviolenza, coordinata da Tribunale e Procura, incaricata di garantire l’erogazione dei servizi alle donne vittime di violenza. Con la nuova legge sarà istituito anche un Tavolo regionale per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere. Tra le novità: protocolli con le forze dell’ordine per la creazione di spazi protetti, inserimento dei centri antiviolenza e case rifugio in registri per accedere ai fondi pubblici, e la possibilità per la Regione Calabria di costituirsi parte civile nei casi più gravi, come i femminicidi.