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Era un predestinato. Già a cinque anni quando correva sulla fascia con i capelli biondisisimi agitati dal vento tutti capivano che il ragazzo aveva la stoffa. Stiamo parlando di una giovane promessa del calcio calabrese, il cariatese Luigi Forciniti, classe 2006 che proprio l’altro giorno ha esordito con la maglia dell’Italia under 18 nella sfida amichevole contro la Spagna.
Il culmine di una carriera che lo ha ripagato dei tanti sacrifici fatti nel corso della sua vita così breve e così intensa. Si perchè i sogni hanno un prezzo non soltanto per lui, ma anche per la famiglia che lo ha visto partire da piccolissimo, a dodici anni e mezzo, per andare da solo a inseguire il suo sogno. E’ stato a quell’età che la Reggina calcio ha scelto di puntare su quel ragazzo portandolo al centro sportivo Sant’Agata. Gli osservatori amaranto lo avevano visto giocare nei campi di periferia dopo la segnalazione dello storico capitano Ciccio Cozza il fantasista storica bandiera della squadra, anche lui originario di Cariati. Ma colui che davvero ha “scoperto” Forciniti è stato il mister Gigi Sero, allenatore della “Città di Cariati” dove Luigi ha iniziato a soli cinque anni.

Il padre, imprenditore agricolo, lo aveva portato a scuola calcio, come fanno tanti genitori. In realtà non aveva mai pensato che il figlio potesse un giorno diventare calciatore, per lui l’importante era che Luigi si divertisse e facesse movimento. Papà Cataldo ha sempre dato grande importanza allo sport e ai suoi valori, ma non ha mai giocato a calcio. La sua passione è piuttosto la corsa. Da maratoneta ha vinto diversi trofei sia regionali sia nazionali e la sua stanza è zeppa di coppe e trofei. Un’attitudine allo sport, ai suoi valori e ai sacrifici connessi che sicuramente hanno influenzato anche il figlio.
«Non sono di quei genitori ultrà – ci dice – però ho subito notato che Luigi ci metteva grande passione nel calcio. Non saltava mai un allenamento e in campo si impegnava sempre molto, riuscendo anche bene. Non so se è stato per i suoi capelli lunghi e biondi, o per il suo carattere, ma subito tutti mi hanno detto che aveva i numeri del campione. Io da padre ho sempre cercato di inculcare a mio figlio un concetto: prima viene l’uomo, poi il calciatore. A mio figlio ho sempre insegnato che nella vita sono importanti la serietà in tutto quello che si fa e l’umiltà. Quindi se mi chiede se sono contento di lui rispondo di sì, ma non come calciatore bensì come uomo perché è una persona quadrata, umile, senza grilli per la testa, rispettoso di tutti».
Queste qualità certamente hanno aiutato Luigi ad emergere. Dopo i primi calci alla scuola calcio “Città di Cariati” è passato all’Elite di Mirto Crosia dove è rimasto fino ai dodici anni e mezzo, quando è passato appunto alla Reggina. Qui in allenamento si procura un brutto infortunio che ha interessato tibia e perone. Ma Luigi non ha mai pensato di smettere. «Anzi – dice il padre Cataldo – quell’episodio ha aumentato la sua forza di volontà e la consapevolezza che quella era la sua strada». Luigi ha stretto i denti. Ha trovato in sè tutta la forza per superare l’inattività, il recupero fisico, il dolore della riabilitazione. Sacrifici che ha diviso equamente con la famiglia. Papà Cataldo e mamma Elena, imprenditori Iap, facevano continuamente la spola fra Cariati e Reggio Calabria per far sentire il meno possibile la mancanza della famiglia.
Tutte queste rinunce sono state ripagate dalla decisione dell’Empoli di ingaggiare il giovane talento che già è stato aggregato qualche volta in prima squadra. All’epoca aveva appena 14 anni, ma non ha esitato un attimo ad accettare una vita lontana 700 km da casa e scandita dall’alternanza continua fra studio e allenamenti.

Ha avuto ragione lui visto che ha fatto, come detto, anche l’esordio in maglia azzurra giocando uno spezzone del secondo tempo con l’under 18 nella sfida contro la Spagna. Un’emozione grandissima per tutta la famiglia e anche per lui che ha avuto anche l’occasione di allenarsi con la Nazionale maggiore e chiacchierare anche con qualche suo idolo della pedata.
Luigi è una mezz’ala destra con grandi qualità tecniche. Molti addetti ai lavori pronosticano per lui un grande futuro. Chissà se il campionato di serie A troverà un nuovo Mimmo Berardi, il campione del Sassuolo originario di Bocchigliero e cresciuto calcisticamente a Mirto. E quanto tutti noi gli auguriamo.