Bomba a Rende, condanne anche in Appello
I giudici di secondo grado hanno confermato la condanna a due anni e sei mesi di carcere. De Rose e Citro però da ieri sono ritornati in libertà. Sono stati condannati anche in secondo grado Pietro De Rose, 29enne di Aprigliano e Francesco Citro, 50enne di Cosenza, accusati di aver messo una bomba a Rende in contrada
I giudici di secondo grado hanno confermato la condanna a due anni e sei mesi di carcere. De Rose e Citro però da ieri sono ritornati in libertà.
Sono stati condannati anche in secondo grado Pietro De Rose, 29enne di Aprigliano e Francesco Citro, 50enne di Cosenza, accusati di aver messo una bomba a Rende in contrada Sant’Agostino il 15 luglio del 2015 in una villa in costruzione di proprietà di un imprenditore di San Lucido. In primo grado i due imputati erano stati puniti con due anni e sei mesi di reclusione ciascuno, avendo scelto entrambi il rito abbreviato. Pena confermata ieri dalla Corte di Appello di Catanzaro. La notte del 15 luglio De Rose scese dalla macchina, piazzando un ordigno artigianale realizzato con una latta in alluminio carica di esplosivo, bulloni e materia- le ferroso, scoppiò in mano a De Rose che in seguito, insieme a Citro, andò al Pronto soccorso dell’Annunziata. I giudici di Catanzaro infine hanno revocato le misure cautelari agli imputati: Pietro De Rose lascia i domiciliari, mentre Francesco Citro era sottoposto all’obbligo di firma. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Antonio Ingrosso. (a. a.)
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