«A San Giovanni in Fiore, Camigliatello e Lorica comandano i crotonesi»
In un’intercettazione ambientale, Nicolino Grande Aracri viene investito da Agostino Marrazzo del fatto che i cosentini vorrebbero mettere un loro uomo a San Giovanni in Fiore. Il boss di Cutro si oppone: «Lì è territorio di Belvedere Spinello». L’inchiesta “Six Towns” non solo fa emergere gli interessi della presunta cosca Marrazzo in una parte del
In un’intercettazione ambientale, Nicolino Grande Aracri viene investito da Agostino Marrazzo del fatto che i cosentini vorrebbero mettere un loro uomo a San Giovanni in Fiore. Il boss di Cutro si oppone: «Lì è territorio di Belvedere Spinello».
L’inchiesta “Six Towns” non solo fa emergere gli interessi della presunta cosca Marrazzo in una parte del territorio crotonese e oltre i confini regionali, ma dimostra come i presunti appartamenti a tale sodalizio criminale abbiano rapporti molto stretti con Nicolino Grande Aracri, boss di Cutro e secondo quanto riscontrato dalla Dda di Bologna, dominante anche in Emilia-Romagna.
Agostino Marrazzo si reca da lui – come risulta dalle intercettazioni che formano la richiesta di misura cautelare – affinché interceda con i cosentini – per gli inquirenti sarebbero appartenenti al clan “Lanzino” – che vorrebbero mettere un loro uomo a gestire i traffici illeciti a San Giovanni in Fiore. Il nome è quello di Giovanni Spadafora che avrebbe legami con Umberto Di Puppo. Quando Marrazzo spiega quello che potrebbe accadere, Nicolino Grande Aracri non la prende bene e rincara la dose.
Il boss ridisegna la cartina geografica del potere criminale, assegnando San Giovanni in Fiore, Lorica e Camigliatello Silano «al locale di Belvedere Spinello». I toni usati dall’uomo di Cutro sono abbastanza decisi. «…i cosentini la a San Giovanni (ndr. San Giovanni in Fiore) non comandano niente … proprio zero … zero e sotto zero». Su Spadafora dice: «Poi questo Spadafora noi non lo conosciamo proprio … noi non sappiamo nemmeno chi è». Per chiarire la situazione Nicolino Grande Aracri afferma che convocherà i cosentini per spiegargli come stanno le cose.
Infine, ricorda ai presenti che «Camigliatello fa parte di questo discorso … dopo ce lo siamo presi sempre noi Camigliatello», mentre a Lorica «… noi ci siamo presi i soldi» Nell’ultima parte dell’intercettazione, captata l’8 novembre del 2012, Nicolino Grande Aracri aggiunge: «Gli ho scritto “ohi Frà … tu per prendere i soldi la … devi “amare” (ndr. preparare) una guerra … ma se tu “armi na guerra” (ndr. prepari una guerra) … hai già perso in partenza ….». (a. a.)