mercoledì,Aprile 23 2025

«La droga gira a quintali, fenomeno da bloccare». I nomi degli arrestati

«Questa indagine conferma ancora una volta che per combattere l’uso di sostanze stupefacenti, in questa citta’, non ci si puo’ limitare alla sola repressione, perche’ la repressione non risolve il problema» ha detto Mario Spagnuolo, procuratore capo di Cosenza. «Necessita un’azione preventiva da parte di famiglie, scuola, chiesa, istituzioni, magistratura – ha detto ancora Spagnuolo

«La droga gira a quintali, fenomeno da bloccare». I nomi degli arrestati

«Questa indagine conferma ancora una volta che per combattere l’uso di sostanze stupefacenti, in questa citta’, non ci si puo’ limitare alla sola repressione, perche’ la repressione non risolve il problema» ha detto Mario Spagnuolo, procuratore capo di Cosenza.

«Necessita un’azione preventiva da parte di famiglie, scuola, chiesa, istituzioni, magistratura – ha detto ancora Spagnuolo – e noi stiamo facendo un buon lavoro con la Prefettura e il Sert di Cosenza, per predisporre protocolli per insegnare ai docenti come riconoscere le situazioni di disagio».

«La droga c’è e anche in grande quantità» ha detto il procuratore aggiunto Marisa Manzini. «Allo spaccio si collegano altri delitti, come le estorsioni – ha detto Manzini – perche’ il cliente che non paga viene poi minacciato e vessato».

Il capo della squadra mobile, Fabio Catalano, ha evidenziato che si tratta della seconda operazione di contrasto dello spaccio portata a termine in poche settimane. «Questa deriva da due distinte attivita’ d’indagine, poi confluite – ha spiegato il capo della mobile cosentina in un solo procedimento. Abbiamo fatto – ha aggiunto – un grande lavoro con le intercettazioni».

In carcere sono finiti Stefano Salerno e Amedeo Mazzocca. Ai domiciliari Domenico Salerno, Alessandro Furfaro, Fausto Vezzoni, Antonio Belsito, Alessandro Morrone (con braccialetto elettronico), Marco Ariello e Francesco Mazzei.

Per Francesco Vencia, Filippo Meduri, Maria Pileria Capuano e Ottavio Bevilacqua è stato disposto il divieto di dimora nel Comune di residenza. Nel collegio difensivo figurano gli avvocati Antonio Ingrosso, Francesco Boccia e Gaetano Morrone.

 

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