martedì,Marzo 19 2024

Processo ex Legnochimica, Marcello Manna prosciolto anche in appello

Oggi si è tenuta l’udienza in Corte d’Appello a Catanzaro sul ricorso presentato dalla procura di Cosenza. Oggi la Corte d’Appello di Catanzaro ha emesso la sentenza di secondo grado sul processo che riguarda l’ex Legnochimica di Rende, l’azienda situata in contrada Volpe al centro di diverse inchieste della procura di Cosenza. Tutte, o quasi,

Processo ex Legnochimica, Marcello Manna prosciolto anche in appello

Oggi si è tenuta l’udienza in Corte d’Appello a Catanzaro sul ricorso presentato dalla procura di Cosenza.

Oggi la Corte d’Appello di Catanzaro ha emesso la sentenza di secondo grado sul processo che riguarda l’ex Legnochimica di Rende, l’azienda situata in contrada Volpe al centro di diverse inchieste della procura di Cosenza. Tutte, o quasi, conclusesi con un nulla di fatto.

Il processo di secondo grado

Il procuratore aggiunto Marisa Manzini aveva fatto appello per tutte le posizioni processuali, vale a dire il sindaco di Rende Marcello Manna, l’assessore comunale all’Ambiente Francesco d’Ippolito e il responsabile dell’ufficio tecnico settore Ambiente, Francesco Azzato. Pasquale Bilotta, invece, sta affrontando il processo col rito ordinario.

Il ricorso della procura di Cosenza, tuttavia, non ha prodotto alcuna riforma di sentenza, perché anche i giudici di secondo grado hanno prosciolto il sindaco di Rende Marcello Manna e il dirigente Azzato, mentre hanno confermato l’assoluzione di D’Ippolito. L’unica novità consiste nella formula di proscioglimento in riferimento al capo C. In primo grado il gup Santese riteneva che i due imputati non avessero commesso il fatto, mentre il collegio giudicante di secondo grado ha prosciolto Manna e Azzato perché il fatto non costituisce reato.

Grande soddisfazione da parte del collegio difensivo, a cominciare dall’avvocato Gianluca Garritano, difensore di Manna, che ritiene che la vicenda processuale, alla luce delle due sentenze, possa ritenersi definitivamente conclusa. Francesco D’Ippolito è difeso dagli avvocati Nicola Carratelli e Michele Franzese, mentre il dirigente Azzato è assistito dall’avvocato Luca Acciardi.(Antonio Alizzi)

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