I viaggi di Licursi a Diamante e Sangineto mentre risultava in servizio
Il sindaco di Scalea, Gennaro Licursi mentre risultava in servizio, in qualità di responsabile del servizio di continuità assistenziale 118 e delle Guardie Mediche del Distretto Asp del Tirreno, si recava a Diamante per passare delle ore con una donna in un parco. E’ questa una delle accuse mosse nei confronti del primo cittadino di
Il sindaco di Scalea, Gennaro Licursi mentre risultava in servizio, in qualità di responsabile del servizio di continuità assistenziale 118 e delle Guardie Mediche del Distretto Asp del Tirreno, si recava a Diamante per passare delle ore con una donna in un parco. E’ questa una delle accuse mosse nei confronti del primo cittadino di Scalea da parte della procura di Paola, coordinata dal procuratore capo Pierpaolo Bruni. L’inchiesta porta la firma della Guardia di Finanza di Cosenza che dal 2018 al 2019 ha pedinato, controllato e intercettato Gennaro Licursi in tutti i suoi spostamenti.
Fotografie e video senza farsi accorgere della presenza dei finanziari che in modo certosino e scrupoloso hanno ricostruito il monte ore di lavoro di Licursi nei periodi in cui il sindaco di Scalea timbrava il cartellino in entrata, ma non in uscita. Un modus operandi che ha portato alla sospensione dal servizio di altre tre persone che avrebbero attestato falsamente la presenza del dirigente Asp negli uffici presenti sul territorio: si tratta di Angela Riccetti, Paolo Filice e Valentino Cupelli.
I viaggi di Licursi pedinati dalla Guardia di Finanza
L’attività tecnica parte il 23 marzo 2019 e cessa il 17 luglio dello stesso anno quando le Fiamme Gialle di Scalea intercettano varie volte Gennaro Licursi «precisamente all’interno del Parco del Corvino (nelle immediate adiacenza del centro sportivo), in sosta all’interno di un’area circondata da una folta vegetazione insieme ad un’altra persona. A tal proposito – scrive il gip Maria Grazia Elia – sono state scattate – a debita distanza al fine di non far rilevare la presenza dei militari ed evitare che l’attività venisse scoperta dall’indagato, foto e video nonché predisposto apposite informative di polizia giudiziaria e compendiate nell’informativa del 27 agosto del 2019».
I finanziari affermano di aver visto Licursi tornare da Diamante in direzione Scalea, facendo scendere la donna nelle immediate vicinanze del Lungomare di Santa Maria del Cedro. In altre occasioni invece non sono stati effettuati pedinamenti e appostamenti, ma i dati rilevati dall’apparato GPS installato sull’autovettura di proprietà di Gennaro Licursi hanno consentito di rilevare che il sindaco di Scalea «sebbene risultate formalmente in servizio, raggiungeva in diverse circostanze, sostandovi anche per un’ora, sia il Parco del Corvino di Diamante, sia un luogo situato nel Comune di Sangineto, nelle adiacenze di un fiume che separa il villaggio di Pietrabianca e il centro abitato di Sangineto Lido, posti, questi, dove non risultavano essere ubicati uffici dell’Asp di Cosenza».
Contestato anche il falso ideologico
Gli altri dirigenti coinvolti nell’inchiesta della procura di Paola hanno attestato, secondo i finanziari, falsamente le missioni di Gennaro Licursi. «Come emerso dagli accertamenti di polizia giudiziaria – scrive il gip del tribunale di Paola Maria Grazia Elia – il sindaco di Scalea non si recava, così come comandato, presso le sedi Asp di Amantea, Paola e Cosenza» come scritto falsamente dagli altri tre indagati. Accuse che vanno dalla truffa aggravata ai danni dell’Asp di Cosenza al falso ideologico commesso da pubblici ufficiali. Licursi ora si trova agli arresti domiciliari.
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