Braglia ha parlato pochissimo. Solo un accenno, quando è stato chiamato in causa direttamente sull’entità del calciomercato appena concluso e sulla situazione di Schiavi, il difensore invisibile mai visto in campo in questo campionato. Partendo dalla fine, ha precisato: «Schiavi ha avuto dei problemi ad inizio anno, adesso è in grado di darci una mano. Rispetto ai nuovi acquisti, a Prezioso, ragazzo umile, gli ho rotto le scatole da inizio gennaio. Asencio – continua – è un ragazzo che gioca con il cuore». Il tecnico, incassata la fiducia della società («in un’altra piazza mi avrebbero già cacciato»), confida nella squadra: «qua deve contare il noi, non più l’io. A Pescara abbiamo sbagliato nel volerla vincere a tutti i costi, la partita. Io mi auguro che questa voglia ci accompagni per le prossime 16 gare».

Oltre al presidente Guarascio, quello al centro della questione mancati risultati era sicuramente il direttore sportivo Stefano Trinchera, al suo terzo mercato di riparazione da quando è a via degli stadi. Il Ds difende il lavoro fatto smentendo le voci che configuravano una poca chiarezza nell’ottica di rinforzare la squadra e nel rispetto dei ruoli: «Ho sempre detto che avremmo migliorato l’organico, valutando le varie occasioni. Non ci siamo sottratti – dice inquadrando il discorso sul punto dolente – di rinforzare la difesa, ma con operazioni mirate e non fatte tanto per. Non abbiamo preso il calciatore di nome, perché avrebbe potuto oscurare Kanouté, calciatore ricercato sia in A che in B. L’apporto di questi 4 nuovi calciatori porta entusiasmo per le prossime partite».