Nuovo aggiornamento dell’Istituto Superiore di Sanità sull’andamento dell’emergenza coronavirus in Italia. Il primo dato che balza agli occhi, rispetto al primo bollettino ufficiale, è che l’età mediana passa da 64 a 63 anni. I dati, inoltre, si riferiscono a 42.220 casi di Covid-19, di cui 3.654 operatori sanitari e 3.200 deceduti. L’epidemia in Italia inizia il 21 febbraio 2020 e poche settimane fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha comunicato che si tratta invece di pandemia. Nel dettaglio, tutte le tabelle aggiornate.

La situazione nazionale: i dati dell’Istituto Superiore di Sanità

La relazione aggiornata dell’Istituto Superiore di Sanità:

  • Alle ore 16 del 19 marzo 2020, complessivamente sono stati riportati sulla piattaforma 35.731 casi di COVID-19 diagnosticati dai laboratori di riferimento regionale come positivi per SARS-CoV–2 (10.673 casi in più rispetto al precedente bollettino riferito al 16 marzo 2020). È stata confermata la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 nel 98,9% dei campioni inviati dai laboratori di riferimento regionale e processati dal laboratorio nazionale di riferimento (ISS). Sono stati notificati 3.047 decessi (1.350 decessi in più rispetto al precedente bollettino).
  • La data di inizio sintomi è al momento disponibile solo in 18.966 dei 35.731 casi. Questo può essere dovuto al fatto che una parte dei casi diagnosticati non ha ancora sviluppato sintomi e/o dal mancato consolidamento del dato stesso. La Figura 2, mostra la distribuzione dei casi per data inizio dei sintomi, che evidenzia come i primi casi sintomatici risalgano alla fine di gennaio, con un andamento in crescita del numero di casi fino al 1 marzo 2020.
  • Il tempo mediano trascorso tra la data di insorgenza dei sintomi e la data di diagnosi è di 3 giorni per il periodo 20-27 febbraio (calcolato su 921 casi) e di 5 giorni per il periodo 28 febbraio-19 marzo (calcolato su 17.342 casi).

Si abbassa l’età mediana nei casi di coronavirus

  • Complessivamente, 20.686 casi sono di sesso maschile (59%).
  • La Tabella 1 mostra la distribuzione dei casi e dei decessi segnalati per sesso efasce di età decennali. L’informazione sul sesso è nota per 35.064/35.731 casi. La differenza nel numero di casi segnalato per sesso aumenta progressivamente in favore di soggetti di sesso maschile fino alla fascia di età ≥70-79, ad eccezione della fascia 20-29 anni in cui il numero dei soggetti di sesso femminile è leggermente superiore rispetto a quelli di sesso maschile (732 vs 603). Nella fascia di età ≥ 90 anni il numero di casi di sesso femminile supera quello dei casi di sesso maschile probabilmente per la struttura demografica della popolazione.
  • La letalità, riportata in Tabella 1 evidenzia un incremento dei casi con l’aumento della fascia di età. Si osserva inoltre una letalità più elevata nei soggetti di sesso maschile in tutte le fasce di età. Tra i soggetti deceduti, complessivamente è stata segnalata almeno una co-morbidità nel 68,9% dei casi (patologie cardiovascolari, patologie respiratorie, diabete, deficit immunitari, patologie metaboliche, patologie oncologiche, obesità, patologie renali o altre patologie croniche)
  • L’indagine epidemiologica suggerisce che la trasmissione dell’infezione sia avvenuta in Italia per tutti i casi, ad eccezione dei primi tre casi segnalati dalla regione Lazio che si sono verosimilmente infettati in Cina.

I fattori di rischio: i numeri dell’Istituto Superiore di Sanità

  • Ad eccezione dei primi tre casi con storia di viaggio in Cina, nessun caso notificato ha riportato una storia di viaggio in paesi con trasmissione sostenuta da SARS-CoV-2 durante il periodo di incubazione di 14 giorni.
  • Sono stati diagnosticati 3.559 casi tra operatori sanitari (età mediana 49 anni, 35.8% di sesso maschile), circa il 10% dei casi segnalati. È evidente l’elevato potenziale di trasmissione in ambito assistenziale di questo patogeno.

Sintesi dei dati principali – Calabria

  • 53 infezioni diagnosticate dai laboratori di riferimento regionale
  • Età mediana 58 anni (6aa-93aa)
  • 0 decessi (dato aggiornato al 19 marzo 2020)
  • 9 operatori sanitari