Don Mario deejay, quando musica e religione si fondono in strada
Fare il deejay sul sacrato? Evidentemente non è reato o, per meglio dire… peccato. E’ ciò che sta facendo Don Mario Ciardullo da qualche mattina. Una sorta di “risveglio muscolare” a ritmo di musica che probabilmente desta dal sonno chi la notte fa le ore piccole. In periodo di isolamento, del resto, gli orari sono
Fare il deejay sul sacrato? Evidentemente non è reato o, per meglio dire… peccato. E’ ciò che sta facendo Don Mario Ciardullo da qualche mattina. Una sorta di “risveglio muscolare” a ritmo di musica che probabilmente desta dal sonno chi la notte fa le ore piccole. In periodo di isolamento, del resto, gli orari sono del tutto sfasati e talvolta un film tira l’altro. O una partita alla Play Station diventano due, tre, quattro… Fatto sta che, tra tante persone che si stanno attivando per portare un po’ di serenità, c’è anche il parroco di Carolei. Già di suo, con l’abilità nel saper coinvolgere fedeli e non, regala spensieratezza (per quanto sia possibile) a se stesso e agli altri. Adesso rincara la dose.
Don Mario deejay tra musica e religione
Tante finora sono state le idee apprezzate dai cittadini. Dai canti spontanei al dj-set sul balcone, fino ai live sui social con lezioni di fitness.
La palma dell’idea più sorprendente, però, va indiscutibilmente a Don Mario. Per comprendere il personaggio, istrionico, anticonformista, per nulla tradizionalista, basta leggere un’intervista che realizzò qualche tempo fa con Cosenza Channel. Come detto, da un paio di giorni si è reinventato deejay di piazza senza levare gli abiti a lui tanto cari. Anzi si è omologato ai tempi con mascherina e guanti di lattice. Sacro e profano? Forse no, ma in fondo importa poco.
Quando e dove ascoltarlo
Tutti i giorni dalle 11 alle 13 Don Mario monta una consolle nella piazza antistante la chiesa di Donnici. Supportato da due grosse casse, regala ai suoi compaesani un paio d’ore di musica. Un’iniziativa partita per gioco, ma accolta con simpatia da parrocchiani e ragazzi. Pensate sia finita qui? Per nulla, perché il tutto è trasmesso live su Facebook. Si che sa la musica unisce e soprattutto fa sentire meno soli. In più, avrà pensato il prete deejay, dà un’immagine diversa e meno bacchettona dei prelati di paese. Allora su le mani, che adesso mette su un pezzo… divino.