domenica,Febbraio 9 2025

Il “buon viso a cattivo gioco” di Palamara con Nicola Gratteri

Luca Palamara si pone in modo cordiale con Nicola Gratteri, quando si incontrano a Roma, ma lo critica con altri tre magistrati calabresi.

Il “buon viso a cattivo gioco” di Palamara con Nicola Gratteri

Durante la trasmissione televisiva “Non è l’Arena“, andata in onda due settimane fa su La7, e condotta da Massimo Giletti, il magistrato sospeso dal Csm, Luca Palamara – originario della provincia di Reggio Calabria ma trasferitosi a Roma per fare carriera – ha parlato della “sua” Calabria, tirando in mezzo la nomina del procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri. Il giudice di Gerace, impegnato da tempo nella lotta alla ‘ndrangheta, sarebbe stato scelto grazie al “gioco delle correnti”, così come Francesco Greco a Milano e Giovanni Melillo a Napoli. Anche per il dopo Pignatone sarebbe stato usato lo stesso strumento. Funzionava così al Csm (e fin quando le regole del gioco non cambieranno, le modalità di assegnare gli incarichi saranno identiche a prima).

Luca Palamara e Nicola Gratteri hanno un rapporto che la procura di Perugia cristallizza negli atti dell’inchiesta contro l’ex pm di Calciopoli. La sensazione è che Palamara faccia “buon viso a cattivo gioco”, perché quando i due parlano e si confrontano, Palamara è molto gentile e disponibile ad incontrarlo nelle varie zone chic di Roma per affrontare questioni, presumibilmente, professionali. Di tutt’altro tenore, invece, sono le conversazioni di Palamara con altri amici-colleghi vicini a Gratteri. Parliamo di Giovanni Bombardieri e Massimo Forciniti. Ma fa lo stesso anche quando ne parla con Tommasina Cotroneo, presidente della sezione penale gip-gup del tribunale di Reggio Calabria.

Da Berlusconi a Gratteri

Uno dei primi argomenti trattati dalla Cotroneo e Palamara è quello su Silvio Berlusconi. Non è chiaro a quale dichiarazione si riferiscano i due, ma è facile ipotizzare che si tratti di un magistrato del Distretto giudiziario di Reggio Calabria, ma la togata spiega la linea da seguire: «Il fatto è molto grave ed in punto di riferimento a Berlusconi è di una gravità inaudita. Delegittima tutto il gruppo e mina la credibilità guadagnata negli anni. La tua mail è stata molto apprezzata. È forte e decisa. Io stamattina gli ho scritto di scrivere la lettera e lui ora ha comunicato che la scriverà . Non so Luca cosa dovremo fare in giunta. Forse dovrebbe lasciare la carica rappresentativa pur rimanendo componente. Quello che voglia (voglio, ndr) è che si dia diffusione al dato che unicost prende le distanze dalle sue dichiataziojim (dichiarazioni, ndr)».

Poi si discute del tribunale di Palmi e la Cotroneo dà l’input a Palamara: «Ascoltami bene. C’è il posto di presidente sezione palmi penale per il quale concorrono solo due persone : Petrone, md, e bandiera, simpatizzante verdi. Gerardis e i suoi fedeli vorrebbero Gea. Md vuole Petrone. Io voglio quest’ultimo. Il suo profilo è eccellente è magistrato superiore alla media di moltissimo oltre che persona a me cara. Non prendere impegni con campagna e simili» e Palamara risponde: «Va bene tesoro». Infine, le critiche a Nicola Gratteri per aver presenziato con due suoi sostituti alla candidatura per il Csm di Piercamillo Davigo. Notizia che la Cotroneo apprende da Giuseppe Creazzo, attuale procuratore capo di Firenze.

Le critiche al procuratore capo di Catanzaro

Nicola Gratteri, sin dal primo giorno d’insediamento alla procura di Catanzaro, ha lanciato messaggi ben precisi alla criminalità organizzata, alla politica, alla pubblica amministrazione e soprattutto al mondo della magistratura. Le dichiarazioni di Gratteri, però, hanno suscitato imbarazzo e timori in Luca Palamara che, a Giovanni Bombardieri, confida (il 12 aprile del 2018) che il magistrato reggino sarebbe «patetico». Nel mirino finiscono le parole contro la politica e la magistratura, sintetizzate così in un titolo sulle agenzie di stampa: «”Gratteri: «La Calabria è in guerra». Politici non credibili, in passato magistrati non degni”». Ma la risposta di Bombardieri si limita a una risata, senza dare seguito al commento negativo di Palamara.

Un mese dopo, Luca Palamara posta il seguente articolo nella chat: «“https://www.corrieredellacalabria.it/cronaca/item/140740-pronta-la-maxi-inchiesta-di-gratteri-sulla-pubblica-amministrazione/”», a firma del compianto direttore Paolo Pollichieni, e scrive: «La trovo una cosa molto grave» e Bombardieri replica: «Mahh… Non io (ho, ndr) capito a cosa si riferisce». Mesi prima di queste conversazioni, Palamara chiede a Bombardieri, se alla notizia della sua nomina (all’unanimità) a procuratore capo di Reggio Calabria, Gratteri sia svenuto e l’ex procuratore aggiunto di Catanzaro risponde che «non è svenuto». E in un altro scambio di vedute, Bombardieri “avvisa” Palamara che se la persona che incontreranno in modo riservato, parlerà male di Nicola Gratteri «mi fa incazzare».

Dopo l’incarico, Bombardieri mette i paletti, chiarendo di non dipendere da Gratteri e promette di dire a Petralia, ex procuratore generale di Reggio Calabria, che con lui non farà il procuratore di primo grado. E Palamara si pone così: «Peraltro devi dirmi se è vero che cz ha indagini sul distretto di rc» e programma la sua prima uscita: «Il 20 aprile (2018, ndr) a San luca farai la prima uscita come procuratore di rc a San luca». Le conversazioni tra i due proseguono anche su Telegram.

E Palamara rincara la dose su Gratteri…

Quando si tratta di fare campagna elettorale, magistratura e politica non lesinano promesse alle varie correnti. Vale così anche per il mondo delle toghe. E si capisce dal tenore del messaggio inviato da Massimo Forciniti a Luca Palamara, il 27 settembre del 2017: «n Calabria, distretto cz, sono incazzati neri (Gratteri e Facciolla, soprattutto Luigi Spina)… in Umbria… in Lucania… in Emilia Romagna… in Piemonte … Queste le lamentele che ho raccolto e che al momento ricordo». Il presidente della sezione penale del tribunale di Crotone, aggiunge: «Maltrattare il distretto di Catanzaro è un attacco ad Unicost, visto che tutti votano noi…». Palamara lo tranquillizza: «Ora rimediamo, in Plenum recuperiamo».

Torna ancora l’argomento Gratteri. Il 28 settembre del 2017, Palamara avverte Forciniti che se il procuratore capo di Catanzaro scavalca «me e a te mi incazzo» e l’altro risponde: «Mi ha detto che chiamava Legnini e Orlando». E’ il periodo in cui Gratteri chiede rinforzi per il tribunale di Catanzaro. Il 12 aprile 2918, invece, Palamara è netto quando posta anche a Forciniti lo stesso articolo pubblicato nella chat con Bombardieri: «Purtroppo è un matto vero» scrive Palamara, che aggiunge: «però va fermato non può continuare così». Anche Forciniti si limita a un sorriso.

Anche Salvini commenta Palamara

Questa mattina, l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, riportando un articolo del Quotidiano del Sud, ha così commentato le intercettazioni di Palamara: «Sapere che certi “magistrati” (Palamara e soci) volevano fermare sia me che il bravo procuratore antimafia e anti-‘ndrangheta Nicola Gratteri mi fa arrabbiare, ma mi dice anche che stiamo facendo entrambi un ottimo lavoro contro i criminali. Per me è una medaglia, avanti tutta. P.S. Ma qualcuno si dimetterà mai?».

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