Cinque anni, cinque mesi e dieci giorni: tanto è passato dall’ultima vittoria interna del Cosenza contro il Lecce. Era il 15 marzo 2015, sulla panchina rossoblù sedeva Giorgio Roselli e i Salentini tornavano al San Vito dopo dodici anni d’assenza. All’epoca una doppietta di Mirko Vucinic spedì Lentini e compagni in quella Serie C1 che, causa fallimento, i rossoblù non avrebbero mai visto. A risultare decisivo un lustro fa fu Elio Caldeirni

La giornata di gloria di Calderini

A realizzare il gol vittoria, dopo pochi minuti dal fischio iniziale, fu Elio Calderini. Il fantasista partì dalla trequarti palla al piede, saltò due avversari e infilò un diagonale perfetto. I restanti giri d’orologio furono agonici, ma i silani riuscirono a portare a casa tre punti importantissimi per la salvezza, mentre la sconfitta rimediata in terra bruzia fu decisiva per il mancato accesso ai playoff degli uomini di Bollini. Da quel giorno, però, al “Marulla” sono stati soltanto dispiaceri.

Anche in Coppa

L’anno seguente furono addirittura due le sfide interne coi giallorossi, la prima in Coppa Italia di Lega Pro finì 1-3. Passa qualche mese e Roselli schiera un Cosenza ultra-offensivo per contrastare il Lecce di Piero Braglia e Stefano Trinchera: fu la partita più bella della sua gestione, ma il tecnico uscì sconfitto per 3-4. Nel 2017 in panchina c’era invece De Angelis, che (ad oggi) è l’unico a non aver mai perso contro il Lecce: sotto un diluvio biblico fu 0-0.

Braglia, l’ex sconfitto

Nella stagione della promozione, quando il Lecce arriva a Cosenza, i Lupi navigano fra la quinta e la sesta posizione. Ancora pioggia, ma stavolta Saraniti punisce ed è uno 0-1 che fa male, perché arrivato immeritatamente. Non va meglio nel campionato seguente: sotto 0-2 dopo pochi minuti, una doppietta di Tutino permette ai rossoblù di recuperare. La beffa nel finale con un gol di Falco viziato da un errore collettivo della difesa, da Saracco a Legittimo. Un 2-3 che è anche l’ultima apparizione del Lecce al “Marulla”. Che sia la volta buona per eleggere un nuovo Calderini?