“Amici in Comune” è il nome della nuova inchiesta coordinata dalla procura di Paola nei confronti di amministratori, dirigenti e imprenditori di Praia a Mare (e non solo) finiti sotto la lente d’ingrandimento del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza che, attraverso la Compagnia di Paola, diretta dal tenente colonnello, Clemente Crisci e la Tenenza di Scalea, guidata dal tenente Francesca Esposito, hanno focalizzato la loro attenzione investigativa circa alcuni bandi di gara indetti dal comune di Praia a Mare che riguardano sia il settore scolastico – dal trasporto pubblico alle ristrutturazioni anti-sismiche – sia il settore sportivo. (LEGGI QUI LE ACCUSE)

Nel mirino il comune di Praia a Mare

Le indagini sono durate due anni, il tempo necessario per analizzare gli atti da sottoporre all’attenzione del pm, Maria Francesca Cerchiara, titolare dell’inchiesta, e richiedere le misure cautelari al gip del tribunale di Paola, Rosamaria Mesiti. La procura di Paola, coordinata dal procuratore capo Pierpaolo Bruni, infatti, non è nuova ad accertamenti investigativi che mirano a verificare la liceità dei provvedimenti adottati dalle amministrazioni comunali. In questo caso, l’attività tecnica ha interessato il comune di Praia a Mare. Nello specifico, il sindaco Antonio Praticò e il responsabile dell’ufficio tecnico Lavori Pubblici, Antonio Giovanni Argirò, ritenuto «il delegato» del primo cittadino a compiere presunte condotte illecite finalizzate a sfavorire la lecita concorrenza tra le ditte che, nel rispetto delle norme, ambiscono a partecipare e vincere le gare d’appalto. (LEGGI QUI I NOMI DEGLI INDAGATI)

“Amici in Comune”, Bruni: «Fatti molto gravi»

Nel corso della conferenza stampa, il procuratore capo di Paola, Pierpaolo Bruni ha illustrato il contenuto delle indagini, spiegando che si tratta soltanto della fase preliminare e per questo non si può arrivare a una “sentenza” di condanna, in quanto toccherà poi «alle difese e agli indagati avanzare le loro istanze». Tuttavia, il magistrato di Crotone, ha aggiunto che «ci troviamo davanti a fatti molto gravi che determinano una serie di problematiche nella libera concorrenza, sempre se queste condotte verranno accertate in fase giudiziale». L’inchiesta infatti fa emergere le presunte “connivenze” degli amministratori con alcuni imprenditori del luogo, i quali sarebbero stati avvantaggiati sia nella modifica di un bando di gara finalizzato al trasporto pubblico scolastico sia nell’ambito sportivo, in riferimento all’utilizzo dell’impianto “Mario Tedesco” di Praia a Mare. Fatto che, in questo caso, vede coinvolti i fratelli Stefano e Giorgio De Rosa, conosciuti soprattutto in ambito calcistico per i trascorsi nelle categorie dilettantistiche. (LE IMMAGINI)

«Gratitudine alla Guardia di Finanza»

Durante il confronto con la stampa, sono intervenuti anche i vertici della Guardia di Finanza, che il procuratore Bruni ha inteso ringraziare per l’abnegazione e il supporto che ha dato negli ultimi quattro anni, collaborando con la massima serietà. «Va la mia gratitudine per quanto fatto». E dell’inchiesta “Amici in Comune”, ne ha parlato per primo il Generale Guido Mario Geremia, che ha posto l’accento sulle difficoltà investigative che la Finanza si trova davanti ogniqualvolta ci si imbatte nella pubblica amministrazione. Si tratta infatti di un’indagine molto complessa che punta a sradicare un sistema di “favori” e “collusioni” che penalizzano l’imprenditoria sana. «Ci siamo imbattuti in bandi sartoriali che puntavano ad avvantaggiare solo alcuni» ha detto il Comandante regionale della Guardia di Finanza.

Sono intervenuti, inoltre, il colonnello Danilo Nastasi, comandante della Guardia di Finanza di Cosenza, il tenente colonnello, Clemente Crisci, che è entrato nel cuore dell’inchiesta, e il tenente Francesca Esposito, da poco insediatosi a Scalea. Gli esponenti delle Fiamme Gialle hanno riassunto in modo chiaro ed esaustivo le presunte condotte illecite. L’unica nota dolente sta nel fatto «che arrivano pochissime denunce su queste situazioni, se non quasi nulla» ha detto Bruni. Ciò significa che, al netto della presunzione d’innocenza degli indagati, il lavoro svolto in questi anni dalla procura di Paola è stato molto intenso. 

Le valutazioni del Gip

Il gip Mesiti scrive: «La ricostruzione dei fatti sopra riportata e la disamina degli elementi di valutazione raccolti sopra effettuate inducono decisamente a ritenere la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza circa tutti i delitti contestati agli indagati». E ancora: «Al riguardo, infatti, va osservato che questo giudice non può che far proprie in toto, ancora, sia le dinanzi rappresentate conclusioni in ordine alle verosimili modalità di commissione dei delitti in contestazione, sia la disamina critica delle acquisizioni investigative avanti richiamate che ne costituisce il logico presupposto». Rimangono a piede libero gli indagati Lucia Pepe, Pietro Praticò e Francesco Alfonso Alimena (accusato, tra le altre cose, di rivelazione del segreto d’ufficio).