In ogni piazza dello Stivale si è festeggiato fino all’alba. Fino a quando il cielo è diventato di nuovo azzurro come quella maglia che ieri notte ha fatto esplodere un intero paese. Football’s coming Rome, non home come cantavano gli inglesi. L’Italia è Campione d’Europa e il tricolore è tornato fiero a sventolare dalle Alpi e allo Stretto senza appropriazioni politiche improprie. Per la prima volta nella storia, Cosenza e la sua provincia possono fregiarsi di tale titolo. Domenico Berardi è stato uno dei protagonisti delle Notti Magiche, a Bocchigliero la sua famiglia è stata sommersa dall’affetto di parenti e amici.

Berardi, un Europeo da top player

Perno dell’Italia di Mancini, ha giocato da titolare contro Turchia e Svizzera servendo assist vincenti ai compagni e grandi giocate. Negli Ottavi di Finale ha lasciato il posto prima dei supplementari a Chiesa, decisivo per avere la meglio dell’Austria. Berardi, nel cammino verso la gloria di Wembley, è poi sempre sceso in campo nella ripresa. Belgio, Spagna e ieri sera Inghilterra lo hanno incrociato sulla loro strada. Freddissimo dal dischetto, imparabile il suo penalty in Finale. Ha fatto meglio di Stefano Fiore che nel 2000 perse nell’extra-time con la Francia. Può fare addirittura meglio, centrando il double, di Gennaro Gattuso. Ma ai Mondiali in Qatar ci penserà l’anno prossimo.

Cosenza e la sua provincia Campioni d’Europa

Il Sassuolo, suo club di appartenenza, lo ha celebrato a dovere sui social insieme a Locatelli e Raspadori, gli altri calciatori neroverdi in Nazionale. Berardi intanto non si è perso un solo minuto della festa facendosi fotografare con la Coppa e intonando cori sotto la curva. Cosenza e la sua enorme provincia erano al suo fianco, virtualmente, a celebrare l’impresa di un ragazzo di Calabria che riceverà i riconoscimenti delle più alte cariche della regione. Stavolta he’s coming home, non si può sbagliare.