Arrivano le prime reazioni a Palazzo dei Bruzi dopo la decisione del sindaco Franz Caruso di non firmare un’ordinanza di chiusura delle scuole. Fratelli d’Italia fa sentire la propria voce, indirizzando le attenzioni a ciò che accadrà da lunedì in poi negli istituti. «Siamo tutti in attesa di sapere in che modo l’amministrazione si sia adoperata per garantire la sicurezza nelle scuole ed un rientro sereno – fanno sapere -. Non vediamo sulla gestione della pandemia in città un progetto complessivo, ma scelte sconnesse». Ad approfondire la posizione del suo gruppo è Giuseppe D’Ippolito, presidente della Commissione Controllo e Garanzia del comune di Cosenza. «Non siamo contrari alla Dad a prescindere – puntualizza – ma vorremmo che ai nostri studenti fossero garantiti strumenti adeguati per assistere in sicurezza e in presenza alle lezioni». 

D’Ippolito e le domande a Franz Caruso

D’Ippolito allarga il campo e parte da un’analisi che poggia le sue fondamenta a Roma. «Tra gli errori effettuati dal Governo e tra tutte le mancanze da addebitare alle amministrazioni locali, è evidente che ci siano delle problematiche a riportare in classe i nostri ragazzi. A livello nazionale Fratelli d’Italia ha proposto di installare opportune aereazioni, filtri e non di sicuro di acquistare i tristemente noti banchi a rotelle». 

Il consigliere poi si rivolge direttamente a Franz Caruso. «Un sindaco che prende una posizione come quella assunta ieri – spiega – dovrebbe quantomeno conoscere lo stato della diffusione del virus nelle scuole e quali gli spazi destinati ai bambini. Mi chiedo, e chiedo a tutti, se i dirigenti scolastici siano stati o meno dotati di particolari strumenti per contenere la diffusione del Covid».

«Mancato controllo il 24 e il 25 dicembre»

L’esponente di Fratelli d’Italia è perplesso non tanto per la posizione assunta dalla città di Cosenza, ma per il modo in cui è scaturita la scelta. «Non era una decisione semplice, ma non andava presa sulla base di sensazioni – dice -. Sarebbe stata lecita e condivisa a margine di una serie di confronti con gli istituti scolastici e con le altre istituzioni». D’Ippolito infine chiude tornando su quanto accaduto il 24 e 25 dicembre, in una sorta di “liberi tutti” nei luoghi della movida. «Non c’è stato in quei giorni da parte dell’amministrazione un controllo adeguato, salvo fare poi un passo indietro con l’ordinanza emanata a cavallo di Capodanno. Il problema è che si sono ugualmente registrati diversi eventi privati, probabilmente sfuggiti alle verifiche…».