Gli studenti occupano l’Industriale di Cosenza. «Non siamo carne da macello» – FOTO E VIDEO
Blitz di alcuni ragazzi che stamattina alle sette hanno issato uno striscione chiudendo il cancello a chiave. Sul posto carabinieri e Digos, lezioni sospese
Un gruppo di studenti questa mattina ha “occupato” l’Istituto tecnico industriale “Monaco” di Cosenza. Gli studenti dell’Industriale hanno protestato contro le misure del Governo che riguardano la didattica a distanza e l’uso delle mascherine. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e le lezioni sono state sospese.
«Non siamo d’accordo con le misure previste dallo Stato – dice ai nostri microfoni il rappresentante d’Istituto Francesco Vittorio Sacco – ed è ingiusto che alle scuole elementari si provveda a distribuire mascherine gratuitamente e da noi no». I carabinieri e gli uomini della Questura di Cosenza hanno celermente, poi, provveduto a rimuovere la catena così come parte dello striscione che recava la scritta “Industriale occupato“.
La lettera degli studenti: ecco le nostre richieste
«Non siamo carne da macello per la propaganda del governo!» scrivono gli studenti in una nota. «Dopo oltre una settimana dal rientro a scuola dalle festività nulla è cambiato nonostante le nostre richieste. Abbiamo deciso quindi di fare qualcosa in più oltre all’assenza di massa. Nell’ultimo periodo si è registrato un aumento dei contagi esponenziale, con ospedali in difficoltà e reparti strapieni, molti nostri compagni sono in quarantena a casa con le loro famiglie. Pretendiamo un rientro a scuola in presenza, perché siamo convinti che la dad possa essere utilizzata solo in casi di emergenza, ma vogliamo un rientro realmente in sicurezza. Questo non c’è stato assicurato nonostante le nostre richieste da inizio anno quando ancora i contagi erano molti di meno. Se il ministro dell’istruzione Bianchi dice che nelle scuole dopo l’apertura non c’è nessun disastro allora non possiamo che prendere atto della propaganda del governo ma allo stesso tempo abbiamo il diritto di tutelare la nostra salute e quella dei nostri cari.
Con l’occupazione della nostra scuola vogliamo lanciare un segnale. Vogliamo che la voce degli studenti venga ascoltata: pretendiamo mascherine ffp2 gratuite; tamponi gratuiti ogni settimana nelle classi; aule nuove più capienti per non studiare in classi pollaio; un tracciamento reale nelle scuole; più corse per il trasporto pubblico».