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Niente direzione artistica per il teatro Rendano ma una consulenza esterna. Fabio Gallo, alla fine, qualcosa l’ha ottenuta ma non la guida vera e propria. Dopo un incontro col sindaco Caruso, qualche settimana fa, sembrava si andasse verso questa direzione e invece è spuntata una nomina molto ma molto creativa: una delega all’Ecosistema Digitale della Cultura. Insomma sul tema cultura, si continua a seguire un percorso molto tortuoso (e non solo al livello locale ma anche regionale): non c’è un assessore alla Cultura ma consiglieri delegati, non c’è (ancora?) il direttore artistico di uno dei maggiori teatri del Meridione ma un consulente, sullo Spettacolo altro punto di domanda: non si capisce chi, come e quando se ne occuperà e in che termini.
«Si tratta di una nomina che guarda alla rigenerazione culturale del territorio – spiega Fabio Gallo sui social – grazie alla quale si potrà portare il grande patrimonio culturale di Cosenza che non è solo teatro, ma anche musei, aree archeologiche, biblioteche, Accademia, esposizioni museali all’aperto come il MAB, complessi monumentali e palazzi storici e oltre due millenni di storia, in una riproposta innovativa, alla portata di tutti, vicino alle nuove generazioni e ai nuovi mercati del lavoro e, soprattutto, tra le grandi esperienze digitali che chiede l’Europa per la condivisione culturale dei suoi Paesi membri».
Dicevamo che alla fine la direzione del teatro è naufragata. La versione di Gallo è che il sindaco lo avrebbe voluto al timone ma poi è arrivata una proposta molto più allettante.
«Pur disponibile il sindaco Franz Caruso a conferirmi la Direzione artistica del Teatro di tradizione Alfonso Rendano – disponibilità che mi gratifica e che onorerò nelle vesti di consulente del Primo Cittadino – in seguito ad una entusiasmante conversazione si è convenuto di aprire un varco molto più ampio, in linea con i dettami che l’Europa propone anche con la sua ampia visione e disponibilità di fondi del PNRR che consentiranno di creare lavoro specializzato, tenendo presente che nel nostro territorio esiste una università dalla quale emergono giovani molto competenti nei settori innovativi e dei beni culturali, ai quali desideriamo offrire una opportunità guardando al futuro».