Assolti, perché il fatto non sussiste, 5 medici della clinica Misasi. I sanitari erano stati tratti in giudizio a seguito della denuncia dei familiari di una donna di 55 anni morta il 2 dicembre 2015.

La donna, il 20 novembre 2015, si era recata al pronto soccorso di Rossano per cefalea con difficoltà di movimento e le era stata diagnosticata una emorragia mesencefalica. Pertanto, era stata trasportata al reparto di Neurologia dell’ospedale di Cosenza. Ristabilita, era stata trasferita il 28 novembre alla clinica Misasi con parametri nella norma, però il 2 dicembre, a seguito di un peggioramento improvviso, era stata urgentemente di nuovo trasferita in ospedale, dove era morta.

I familiari avevano, dunque, sporto denuncia ma, nonostante i ct della Procura avessero concluso per l’assenza di responsabilità da parte dei sanitari della casa di cura, i medici erano stati tratti i giudizio a seguito di opposizione dei legali della famiglia.

Oggi il giudice Gallo ha assolto tutti gli imputati accogliendo le tesi difensive degli avvocati Nicola Carratelli, Francesco Chiaia, Chiara Penna e Umberto Aragona, poiché come emerso nella perizia non si sono ravvisate condotte erronee a carico dei sanitari nella gestione della paziente, dal momento che la causa del decesso era da ricondurre a una insufficienza cardiorespiratoria acuta secondaria a tromboembolia, di fatto repentina e imprevedibile. I familiari della donna sono rappresentati dall’avvocato Aldo Zagarese.