venerdì,Marzo 29 2024

Rende, nove consiglieri sottoscrivono una mozione di sfiducia a Manna

Il documento è firmato da Franco Beltrano, Luciano Bonanno, Andrea Cuzzocrea, Massimiliano De Rose, Enrico Monaco, Michele Morrone, Sandro Principe, Annarita Pulicani e Domenico Talarico

Rende, nove consiglieri sottoscrivono una mozione di sfiducia a Manna

I consiglieri comunali di Rende Franco Beltrano, Luciano Bonanno, Andrea Cuzzocrea, Massimiliano De Rose, Enrico Monaco, Michele Morrone, Sandro Principe, Annarita Pulicani e Domenico Talarico hanno sottoscritto una mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco Marcello Manna e della sua giunta.

«I sottoscritti consiglieri comunali – hanno comunicato alla stampa – hanno trasmesso la presente mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco ai sensi dell’art. 52 del TUEL. Stante l’aggravarsi delle difficoltà citate, nella consapevolezza delle proprie responsabilità, chiedono al Presidente del consiglio comunale Gaetano Morrone la convocazione immediata dell’apposita seduta del Consiglio Comunale, nei termini e modi di legge, al fine di discutere e deliberare in merito alla presente proposta di mozione di sfiducia al Sindaco».

Affinché cada l’amministrazione Manna serviranno innanzitutto 13 voti favorevoli, pertanto i nove firmatari dovranno convincere qualcuno a passare dall’altra parte della barricata. Il passo successivo sarebbe recarsi dal notaio l’uno di fianco all’altro a ratificare l’atto per consegnarlo in segreteria.

Nella nota si richiamano i punti che hanno spinto i nove eletti a tale passo. La decisione viene presa a margine dell’ultimo blitz della Procura di Cosenza nel Comune di Rende «e considerato

  • che recenti e reiterate inchieste giudiziarie a iniziativa di tre distinte Procure della Repubblica, di cui due finalizzate a perseguire presunti reati in gran parte connessi all’attività politico – amministrativa, hanno interessato il Sindaco della città, alcuni esponenti della giunta, nonché dirigenti e funzionari amministrativi;
  • che il Prefetto della Provincia di Cosenza ha nominato apposita commissione d’accesso antimafia, al fine di accertare il condizionamento delle organizzazioni criminali sull’ente locale;
  • che i provvedimenti di cui sopra hanno avuto e continuano ad avere vasta eco sulla stampa locale e nazionale;
  • che la città di Rende, sede dell’Università della Calabria, è conosciuta e apprezzata in tutto il Mezzogiorno per le sue molteplici e moderne funzioni;
  • che la città sta subendo, pertanto, un gravissimo e difficilmente rimediabile danno d’immagine;
  • che l’attività amministrativa risulta fortemente rallentata e in alcuni casi sospesa a seguito dell’impedimento imposto dall’Autorità giudiziaria ad alcuni componenti della giunta, dirigenti apicali e funzionari tecnici e amministrativi;
  • che il Sindaco di Rende esercita anche le funzioni di Presidente dell’ANCI Calabria e dell’ATO Cosenza, per cui le difficoltà di cui sopra si riverberano anche su enti e associazioni di tipo sovracomunale, arrecando oggettivi disagi alle suddette istituzioni;
  • che le ripetute inchieste giudiziarie hanno creato una distanza evidente tra gli amministratori e l’opinione pubblica, per cui si rende opportuno e urgente dare un segnale concreto e autentico ai nostri concittadini, al fine di recuperare il già esile filo di fiducia con le istituzioni locali;
  • che il Consiglio Comunale, naturalmente, rispetta i principi della Carta Costituzionale ed in particolare la presunzione di innocenza fino a sentenza passata in giudicato»