venerdì,Giugno 9 2023

Lavoro, donne e ambiente: Elly Schlein a Cosenza prova a spingere il Pd a sinistra | VIDEO

La candidata alla segreteria nazionale del Pd è stata questa mattina al Teatro auditorium dell'Unical, dove ha incontrato militati e studenti

Lavoro, donne e ambiente: Elly Schlein a Cosenza prova a spingere il Pd a sinistra | VIDEO

Arriva in jeans e giacca a quadri con un carico di buone intenzioni: «Noi siamo qui per superare le correnti e puntare alla partecipazione, siamo soddisfatti del risultato complessivo che abbiamo tenuto nei circoli d’Italia». Elly Schlein pensa positivo: se il partito ha ormai innegabilmente perso il contatto con la gente – su questo parlano chiaro gli ultimi risultati elettorali – nel suo tour per l’Italia lei vede segnali incoraggianti del contrario. Un riavvicinamento di tanti che può dare nuova linfa a un Pd ormai arenato.

Ad accoglierla al Teatro auditorium dell’Unical, in una delle tre tappe calabresi della sua campagna da candidata alla segreteria nazionale democrat, vecchi militanti, amministratori e studenti dell’ateneo di Arcavacata. Tra loro anche un paio di neolaureati con i quali la deputata si è intrattenuta per sfogliare qualche pagina delle tesi e farsi una foto ricordo.

Sono proprio loro, i ragazzi, a prendere per primi la parola mentre sui gradoni dell’auditorium prende posto l’uditorio. Il sole alto in cielo, nonostante qualche alito di vento più freddo, permette questa piccola riunione all’aperto. La diaspora giovanile, il voto ai fuorisede, la presenza delle nuove generazioni all’interno del partito: queste le sollecitazioni poste a Schlein. Che ascolta, le mani in tasca, annuendo ogni tanto e poi prende il microfono. E i temi, quelli cari alla sinistra, li tocca tutti.

Ambiente, donne, istruzione, lavoro, sanità pubblica, immigrazione, autonomia differenziata. Diritti, «sì, parliamo pure di diritti», dice. Ribadendo quanto già dichiarato pochi minuti prima ai nostri microfoni: il Pd deve cambiare. Su questo, aggiungiamo noi, si gioca la sua stessa esistenza. «Sicuramente ci vorrà un po’ di tempo per costruire fiducia e credibilità, serve essere riconoscibili alle persone e parlare dei problemi: sanità pubblica, scuola pubblica, lavoro lavoro lavoro».

Un terreno accidentato per un partito scivolato sulla buccia di banana delle liti interne senza preoccuparsi di mettere il naso fuori, per annusare il disagio di giovani e meno giovani che negli ultimi anni si sono visti erodere diritti anche dalle politiche messe in campo da governi che, almeno sulla carta, erano espressione del centrosinistra. «Su questo terreno c’è la frattura più profonda – ammette Schlein – e dobbiamo essere bravi a portare a ricomporla». Salario minimo, legge elettorale e tanto tanto altro: «Diamo parola alle persone che sono rimaste più indietro».

E voce a una sinistra che sembra sempre far più fatica a emergere all’interno del Pd. «Sicuramente in questi anni c’è chi dentro al partito è stato troppo ossessionato dalla rincorsa al centro – sottolinea Schlein – e non si è accorto che ci siamo persi i nostri per strada. Quindi abbiamo bisogno di rimettere al centro la questione sociale, la questione dei salari, la questione di come viviamo. Assicuriamo i beni primari: la casa, la salute, il trasporto, la scuola, lo studio. Credo che questi siano temi fondamentali. Accanto a questo affrontiamo anche l’emergenza dell’agricoltura: non possiamo essere un paese che non si pone la grande questione della conversione ecologica, accompagnando le imprese e lavoratori in questa grande trasformazione».

E poi il grande tema del momento: l’autonomia differenziata, vista con preoccupazione da un Mezzogiorno che ha paura di vedere ulteriormente allargata quella voragine che è il divario con il resto del Paese. «L’autonomia differenziata vuole continuare a penalizzare il Sud. Invece abbiamo bisogno di capire che non c’è riscatto per l’Italia senza il riscatto Sud: è molto semplice. Purtroppo questo Governo ha voluto fare una forzatura scavalcando le Regioni, scavalcando il parlamento e dicendo che i livelli uniformi di prestazione, che riguardano i diritti fondamentali, si possono fissare con un Dpcm senza mettere un euro in più. È una presa in giro ed è estremamente grave. Trovo anche grave che non ci sono parole chiare dal presidente di questa Regione. Ho chiesto ai governatori del Sud di ribellarsi e richiedere una convocazione della conferenza unificata con urgenza perché quel confronto è stato scavalcato dal ministro Calderoli».

«Siete voi – conclude Elly Schlein – a vivere questo territorio, le sue paure, le sue speranze, le sue criticità tutti i giorni. E allora se ognuno di voi si prende un pezzo di responsabilità di essere una parte di questo cambiamento, noi il 26 febbraio facciamo una piccola grande rivoluzione e andiamo a vincere le primarie». Alla fine sono applausi, sorrisi e nuove foto.

ECCO L’INTERVENTO INTEGRALE