Diamante, gli ambientalisti tuonano contro l’amministrazione: «Solo scempi e disastri»
Dito puntato contro cementificazione e inquinamento: «Non si difende il territorio con le bandiere a pagamento e le medaglie, ma con i fatti»
«Non si difende l’ambiente con le bandiere a pagamento o con le medaglie ma nei fatti, ed i fatti ci dicono che a Diamante e Cirella le cose non vanno per come dovrebbero andare e che questa amministrazione si sta dimostrando l’amministrazione più anti ambiente mai vista». È quanto si legge in una nota del Comitato per la difesa dell’ambiente.
«Cominciamo – prosegue – dall’ultimo disastro. A proposito dello scempio alla Spiaggetta piccola di Diamante, non è detto che se la Soprintendenza autorizza un qualcosa questo qualcosa vada bene solo perché autorizzato. È in partenza che non si deve mettere in pericolo l’ambiente e preservarlo, al di là delle autorizzazioni che spesso sappiamo tutti come si ottengono. Nella diretta del vicesindaco, veniamo a conoscenza, anzi, che il primo progetto era peggio di quello che vediamo oggi sotto i nostri occhi! Questa ammissione di responsabilità cosa vuol dire? Che sin dall’inizio non si sono valutate altre soluzioni se non quella più semplice e forse più economica di buttare massi a mare che addirittura arrivavano fino al livello della strada».
«Di fronte a questa bruttura presentata dal Comune – aggiunge il Comitato – è logico che la Soprintendenza per limitarne i danni ne dimezza l’altezza, ma l’errore è nel progetto iniziale presentato ed approvato da questa amministrazione. Raccogliere la plastica è giusto, ma non è così che ci si può dire difensori della natura se tutto attorno viene fatto cementificare. E nei prossimi mesi una grande cementificazione potrebbe verificarsi a Cirella sotto i ruderi, in prospicenza dell’area archeologica, se non dentro, di fronte al cimitero dove si dovrà chiedere in consiglio comunale di ridurre i vincoli cimiteriali a 50 metri da 150 mt. Si tratta del solito mega villaggio, con annesse piscine, albergo e via dicendo, che stravolgerà completamente il paesaggio. Anche in questo caso tutto verrà autorizzato dalle varie Sovrintendenze? È possibile, ma autorizzato o no resterà uno scempio gravissimo ed una ferita aperta proprio sotto i ruderi».
«E così all’Aci, sempre a Cirella – afferma ancora il Comitato –, si vorrebbe nel nome di una presunta ristrutturazione dell’immobile fatiscente, cementificare aree verdi in prossimità del promontorio, togliendo anche un’area destinata a verde e giochi per i bambini di Cirella, eliminando una strada importante per la viabilità a Cirella, eliminando un parcheggio pubblico. Anche qui siamo in attesa di autorizzazioni, ma nel caso positivo resta lo scempio e la sottrazione del bene comune ai cirellesi».
«E il mare? Si parla di disinquinamento, di depuratori, di controlli e ancora oggi nonostante denunce di privati, le fogne arrivano a mare attraverso canali e scoli – rincarano la dose gli attivisti –. Esistono le denunce di privati cittadini che si espongono e tramite avvocati denunciano sversamenti di fogne nei propri terreni e quindi a mare. Abbiamo segnalato un caso in contrada Sagarote, un altro in contrada Cucco, un altro ancora nei pressi del cimitero a Diamante. Sono informati, di questi sversamenti, gli uffici tecnici del comune, i carabinieri, i vigili urbani, eppure non si muove niente e le fogne arrivano a mare mentre sventolano al vento le bandiere blu».
«Poi il sindaco – va avanti la nota – per le foto apparse su un sito ambientalista, che mostra inequivocabilmente le scie di fogna nei pressi del depuratore al confine con Belvedere, denuncia un’associazione ambientalista! Il mondo alla rovescia insomma. Chi inquina e cementifica dice che pubblicare foto degli scempi dà una cattiva immagine al paese, piuttosto che chi cementifica e sversa a mare! La cattiva immagine sono i liquami che vengono sversati, i massi ad un porto mai finito, i puntelli sotto il lungomare pericolante, i muraglioni al fiume senza alcuna logica idraulica, il parco Lavalva ridotto a zero, i beni archeologici abbandonati. I turisti queste cose le vedono più di noi e pubblicano loro, le foto degli scempi, sulle proprie pagine più di noi cittadini residenti. Poi se qualche cittadino diamantese osa scrivere su Facebook degli scempi viene attaccato dagli stessi amministratori senza alcun ritegno e rispetto, o addirittura querelato! Ma ci rendiamo conto a che livelli siamo arrivati?».
«Ma noi – conclude il Comitato – non ci faremo intimidire, continueremo le nostre battaglie forti della ragione e del nostro sentimento di difendere l’ambiente a tutti i costi e chiediamo ai cittadini indignati per questi scempi di far sentire la propria voce libera contro chi vorrebbe un popolo sottomesso».