Crati a rischio esondazione, La Cosenza che vuoi: «Il Comune aggiorni subito il Piano di Protezione civile»
I responsabili del movimento politico cittadino invitano il sindaco e il responsabile di settore a intervenire al più presto
«La tragedia che si sta consumando in Emilia Romagna dovrebbe insegnarci a unire le forze per trovare ed attuare soluzioni al problema della resilienza di un territorio agli eventi estremi, problema destinato a diventare sempre più complesso e drammatico ad ogni latitudine». È quanto scrivono in una nota Giacomo Martirano e Candida Tucci, rispettivamente responsabile del dipartimento Programmazione Unitaria e segretaria cittadina di La Cosenza che vuoi, e Giovanni Gentile, presidente del circolo.
«A noi – dicono i responsabili del movimento politico – interessa superare lo stallo dell’attribuzione di competenze o responsabilità. Ancor di più, ad un cittadino alluvionato o solo soggetto a rischio alluvione, interessa una sola cosa: che gli alvei siano puliti e gli argini manutenuti. Punto e a capo».
«Una cosa però il Comune ha il dovere di farla – affermano –, ed è l’aggiornamento del Piano Comunale di Protezione Civile, tassello fondamentale in tutte le fasi di protezione civile, dalla prevenzione alla gestione dell’emergenza. Pertanto cogliamo l’occasione per rivolgere al sindaco e al responsabile del preposto Ufficio di Protezione Civile l’invito a predisporre urgentemente l’aggiornamento del Piano Comunale di Protezione Civile».
«Nello specifico, consultando la versione del Piano disponibile sul sito comunale – aggiungono –, si evince che l’ultimo aggiornamento risale al 2017 e le caselle con i nomi dei responsabili delle funzioni di supporto sono vuote, solo per citare un paio di elementi che portano a ritenere di difficile immediata applicazione uno strumento così importante, soprattutto alla luce dei cambiamenti intervenuti sul territorio cittadino, in primis la viabilità».
«E sempre in ottica di sforzo collettivo, per la raccolta e l’aggiornamento dei dati richiesti dal Piano – concludono –, suggeriamo di prendere contatti immediati con l’Unical, gli Ordini professionali e le associazioni di volontariato della Protezione Civile, affinché le loro conoscenze e competenze possano contribuire all’efficienza e all’efficacia del necessario aggiornamento del Piano in tempi strettissimi».