lunedì,Ottobre 2 2023

Angelo Caravetta, da consigliere comunale a presunto narcotrafficante

Politico per passione, l'indagato negli ultimi anni ha vissuto tra Corigliano e Malaga. Per la Dda è uno dei "corrieri" della droga

Angelo Caravetta, da consigliere comunale a presunto narcotrafficante

L’ex consigliere comunale «narcotrafficante». Tra le maglie dell’operazione denominata “Gentleman 2”, messa a segno dalla guardia di finanza nella Sibaritide sotto la direzione della Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri, con l’obiettivo di smantellare un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e reati in materia di armi, finisce anche Angelo Caravetta, già consigliere comunale di maggioranza di Corigliano, durante la sindacatura Geraci tra il 2013 e il 2018.

Per gli inquirenti, e per come raccontano le carte dell’inchiesta, Caravetta sarebbe «promotore e organizzatore dell’associazione» in cui «ricopriva all’interno della consorteria una posizione di vertice e assumeva tutte le decisioni di rilievo relative all’attività di approvvigionamento e commercializzazione dello stupefacente». Caravetta, politico per passione, negli ultimi anni ha vissuto tra Corigliano e Malaga. Per la Dda, insieme alla collaborazione di altre persone finite nell’inchiesta, ne era anche uno dei “corrieri”, poiché oltre a «commerciare, cedere, e comunque detenere illecitamente un quantitativo di sostanza stupefacente del tipo marijuana», si «avvaleva ai fini del trasporto della sostanza, della collaborazione» di altri.

Caravetta, si legge ancora nel fascicolo dell’inchiesta, «assume un ruolo di rilievo nell’ambito di una delle diverse articolazioni che operano nell’ambito del traffico di sostanze stupefacenti» e «proferisce una serie di considerazioni», nell’ambito delle intercettazioni «che offrono elementi estremamente emblematici in merito alle dinamiche criminali», «che interessano anche ulteriori membri stanziati in ambiti territoriali diversi rispetto ai luoghi di origine, rendendo evidenti le alleanze consolidatesi nel tempo, fino al raggiungimento dei nuovi assetti criminali».

Nelle conversazioni intercettate, insomma, Caravetta «si pone come parte attiva», «oltre a fornire ampi cenni sull’excursus criminale della Sibaritide e sulla costituzione dei “nuovi poteri”» e «restituisce elementi assai precisi in merito alle dinamiche criminali».