Scala Coeli, disastro ecologico. La Regione ammette: «15mila metri cubi di percolato»
I liquidi sono stati contenuti in piccoli invasi creati nell'alveo del fiume. In pratica grandi pozzanghere di liquami inquinati che ora vengono svuotate. Ma è corsa contro il (mal)tempo: «Se piove rischio di sversamento nel fiume»
E’ una bomba ecologica, un vero disastro. Quanto accaduto alla discarica di Scala Coeli, con fiumi di percolato fuoriusciti dall’impianto, turba a ragione non solo la serenità dei residenti, ma anche degli amministratori. Secondo quanto emerso nel corso di un tavolo tecnico convocato ieri in Regione, la quantità di percolato fuoriuscito dalla discarica ammonta «ad oltre 15mila metri cubi di percolato» come riferito dal dirigente del dipartimento Ambiente Salvatore Siviilia. A titolo d’esempio e per fornire una immagine del dato quantitativo, servono sei piscine olimpioniche per contenere 15mila metri cubi d’acqua.
«Abbiamo avviato questa fase di verifica per avere un cronoprogramma certo che consenta di smaltire il percolato confluito negli affluenti del fiume Nicà. Oggi possiamo dire che la situazione è stata arginata – ha spiegato Siviglia – creando piccoli invasi all’interno dell’alveo per contenere il percolato e abbiamo avviato una procedura di smaltimento attraverso il trasporto in siti autorizzati. Adesso – ha aggiunto – la nostra preoccupazione è legata principalmente alle condizioni metereologiche che, se dovessero divenire avverse, potrebbero compromettere le attività di contenimento attraverso gli invasi e far confluire il percolato in mare».