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Le immagini che circolano sul web realizzare da Giuseppe Filice cozzano terribilmente con quelle di coinvolgimento collettivo che ogni pomeriggio viale Mancini regala a chi passa dal cuore di Cosenza. Centinaia di giovani sfruttano i campetti da basket, padel e calcetto, la palestra all’aperto e lo skate park in modo completamente gratuito, ma qualcuno non rispetta il bene comune.
Un canestro è stato divelto, mentre all’interno si sta man mano creando una discarica a cielo aperto con buste colme di spazzatura, plastica e quant’altro ancora. Tra una lattina e un pezzo di toast abbandonato, anche la pavimentazione gommata presenta delle macchie causate dall’incuria e dall’inciviltà di taluni.
Non è la prima volta che accadono situazioni simili, tanto che anche il primo cittadino Franz Caruso si espose di recente. Da poco sono stati ultimati i lavori degli spazi verdi, ma non quelli relativi ai campetti, considerato che si attendono delle forniture di alcuni materiali per completare le opere. Palazzo dei Bruzi stava già predisponendo il collaudo, mentre l’azione dei vandali inciderà ora sul cronoprogramma che l’amministrazione aveva tracciato.
Il Parco del Benessere di Viale Mancini è un progetto diviso in due lotti funzionali e oggi vede quello relativo ai campetti pressoché ultimato. Finché non lo sarà, le competenze restano in capo alle imprese e alla Direzione dei Lavori, che non hanno ancora dato il via libera. C’è un grosso punto interrogativo anche sulla destinazione finale. Nel progetto iniziale sarebbero dovuti essere affidati a privati, ma l’impatto visivo e sociale che stanno avendo ha fatto sorgere più di un dubbio alla squadra di governo del sindaco. Una volta completati i lotti, si affronterà anche questo discorso.
Per adesso, al netto degli zozzoni e di chi non ha a cuore il bene pubblico, nell’immaginario dei giovanissimi, è un luogo dove poter fare sport all’aperto, praticarne di più tipi e farlo completamente senza sborsare un euro. Insomma, il sogno di chiunque sia in età scolastica e cerchi un modo per evadere un paio d’ore dalla monotonia dei libri e dei compiti a casa.

