Caruso: «Ereditato disastri da Occhiuto, il Planetario è uno di essi. Ci penseremo noi» | VIDEO
Il sindaco ha effettuato un sopralluogo dando mandato di pulire esternamente e internamente: «La minoranza non accampi scuse. Inaugurarono la struttura ma non hanno lasciato neanche le recinzioni esterne. Ecco cosa faremo»
«Al momento non possiamo parlare di ruberie riguardanti strumenti o pezzi di strumenti tecnologici. C’è stato un furto di rame pare relativo alle condutture elettriche. Non ci sono danni particolari, se non rifiuti: ho già dato però ordine di ripulire subito all’intero e all’esterno». Così il sindaco Franz Caruso dopo il sopralluogo effettuato questa mattina al Planetario “Giovan Battista Amico” in concomitanza della conferenza stampa della minoranza della quale ha detto di esserne a conoscenza.
«Preferiamo tenerlo chiusi così da intervenire? Mentono sapendo di mentire – sentenzia -. Lavoriamo dal primo momento per riaprirlo. Loro lo hanno inaugurato quando ancora andava completato e comunque non era nelle condizioni di essere gestito adeguatamente. Noi invece stiamo cercando di recuperare e di dare soluzione ai disastri che la loro amministrazione mi ha lasciato. Io ho ereditato solo disastri e questo è un disastro. Quindi la volontà non è assolutamente politica di abbandonare un bene così importante per tutto il meridione. Hanno creato il danno, ora cercano di dare responsabilità agli altri. Perché non lo hanno tenuto aperto fin quando io mi sono insediato? Covid e manutenzione durante lapandemia spettavano a loro. Si assumessero le responsabilità, perché molti di loro figuravano nell’amministrazione precedente».
Sul futuro e su come intende procedere, Caruso spiega: «Abbiamo iniziato a pulire l’esterno e all’interno. Verificheremo i danni e troveremo le risorse per rendere funzionante il Planetario, sperando che venga approvato il progetto di finanza per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici della città. A quel punto attueremo i contratti e tornerà operativo. La vecchia amministrazione – conclude – non ha previsto, nonostante l’abbia inaugurato in pompa magna, non ha lasciato neppure le recinzioni esterne. Ci dovremo pensare noi».