sabato,Aprile 19 2025

L’Autonomia differenziata è legge. La Camera approva con 172 voti

Proteste dalle opposizioni che hanno racimolato 99 preferenze. Il Pd e il Movimento 5 stelle sul piede di guerra: «Ennesima forzatura»

L’Autonomia differenziata è legge. La Camera approva con 172 voti

Disco verde definitivo dell’aula della Camera al ddl sull’autonomia differenziata. Il testo ha ottenuto 172 voti favorevoli mentre sono stati 99 i voti contrari e un astenuto. Il provvedimento, già approvato dal Senato, diventa legge. 

Nessun accordo in capigruppo sull’iter dell’autonomia differenziata alla Camera e l’aula ha votato sulla seduta fiume fino al voto finale. Proteste dalle opposizioni. Per il Pd si tratta dell’«ennesima forzatura, su un provvedimento con tempi già contingentati». Sulla stessa scia il M5s: «La maggioranza ha violentato il Parlamento». Anche Azione ha votato no.

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Le reazioni sull’Autonomia differenziata

«Da ieri e per tutta questa notte stiamo contrastando la maggioranza decisa ad approvare, in questa seduta fiume alla Camera, il disegno di legge Spacca-Italia, che condanna il Sud e le aree più in difficoltà del Paese al peggioramento delle proprie condizioni riguardanti la sanità, l’istruzione, i trasporti. Continueremo a contrastarli in tutti i modi: in Parlamento e nelle piazze». Lo scrive su Facebook il leader dei 5 stelle Giuseppe Conte.

«Oggi, più che mai, è chiaro che l’autonomia differenziata è la scelta migliore per il futuro dell’Italia, un sogno che diventa realtà, richiesto a gran voce da Veneti e Lombardi con i referendum del 2017. Mentre la sinistra ha continuato strumentalmente ad opporsi all’attuazione della Riforma del Titolo V^ della Costituzione, la Lega ed il centro destra al Governo, dopo la seduta fiume di questa notte, hanno riscritto la storia, approvando in via definitiva il ddl Calderoli. Un grande risultato, che ora, attraverso le intese con le Regioni, potrà portare nuove materie per le regioni che vorranno cogliere questa fondamentale opportunità. Maggiori competenze e responsabilizzazione degli amministratori locali sull’azione amministrativa, razionalizzazione della spesa, costi e fabbisogni standard cancellando il criterio della spesa storica e con i Lep, garanzie nazionali per i servizi sociali essenziali per combattere le diseguaglianze sociali. Attuazione di una riforma che unisce e non divide». Lo dichiara Massimo Bitonci, sottosegretario al Mimit, presente in aula tra i banchi del Governo durante i lavori d’aula. 

«Si è parlato molto in quest’aula della vicenda di un’autonomia differenziata che penalizzerebbe il sud. Io ho qui una delibera della giunta regionale della Campania del 2019 che chiede l’applicazione della articolo116 comma 3 della Costituzione e negli indirizzi c’è scritto: ‘La Campania costituisce una realtà matura per sperimentare forme e condizioni particolari dell’autonomia e l’ottenimento di ciò, come consentito dalla Costituzione, permetterebbe di rafforzare il ruolo nevralgico in ambito socio-economico anche a beneficio dell’interesse della collettività nazionale’. Questi sono atti non parole da campagna elettorale. Io non cito la paccottaglia, io cito documenti». Così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, annunciando in aula il voto favorevole sulla riforma dell’autonomia differenziata.

«Non abbiamo sentito una parola dalla maggioranza una parola a difesa delle autonomie dopo intervento di Calderoli. Non hanno ben in mente ciò che stanno facendo, e non lo hanno nemmeno quei presidenti di regione come Occhiuto che si affrettano a sconfessare questa riforma. Ma non era proprio Occhiuto ad approvare il ddl in conferenza Stato Regioni e che la definiva una straordinaria opportunità per il Sud? Dov’era Occhiuto quando il governo Meloni prosciugava il fondo di perequazione da 4.5 miliardi  a 800 milioni? Quando l’altro Occhiuto dichiarò il voto favorevole in Senato a questa riforma, dove era suo fratello? La Calabria e il Sud non vogliono questa riforma! Occhiuto faccia il suo lavoro di rappresentante delle istituzioni: la politica si fa non con le interviste ma nelle sedi opportune. I calabresi gli chiedevano di non approvare riforma e lui li ha traditi». Così la vicepresidente del gruppo M5s alla Camera Vittoria Baldino.

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