martedì,Marzo 25 2025

La Cassazione annulla l’ordinanza cautelare contro Francesco Casella: la motivazione del Riesame di Catanzaro è carente

La Suprema Corte ha rilevato carenze motivazionali nell'apprezzamento delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, in particolare quelle di Ivan Barone e Anna Palmieri

La Cassazione annulla l’ordinanza cautelare contro Francesco Casella: la motivazione del Riesame di Catanzaro è carente

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di Francesco Casella, annullando l’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale del Riesame di Catanzaro che lo aveva condannato alla custodia cautelare in carcere. La Suprema Corte ha rilevato carenze motivazionali nell’apprezzamento delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, in particolare quelle di Ivan Barone e Anna Palmieri, e ha ritenuto necessario un nuovo esame del caso da parte del Tdl di Catanzaro. E non è la prima volta che accade.

Il Riesame di Catanzaro aveva confermato la misura cautelare in carcere per Casella, accusato di partecipazione ad un’associazione mafiosa, in particolare al gruppo “dei Banana“, occupandosi di specifiche azioni esecutive del programma associativo e fornendo ai sodali informazioni essenziali per l’organizzazione del narcotraffico.

Il ricorso della difesa

La difesa di Casella, rappresentata dagli avvocati Fabio Bonofiglio e Vincenzo Guglielmo Belvedere, aveva contestato la fondatezza delle accuse e aveva sollevato diverse censure contro l’ordinanza del Tribunale. In particolare, si era concentrata sulla mancanza di una motivazione adeguata per l’inattendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Ivan Barone e Anna Palmieri.

Motivazione solo apparente

La Corte di Cassazione, condividendo le argomentazioni della difesa, ha accolto il ricorso e ha annullato l’ordinanza cautelare, ritenendo che il Tribunale di Catanzaro non avesse fornito una motivazione sufficiente per escludere l’attendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.

La Suprema Corte ha evidenziato che la motivazione del Tribunale era solo apparente e non consentiva al giudice di legittimità di operare alcun controllo di coerenza e di legittimità. Ora servirà un nuovo giudizio davanti al Riesame di Catanzaro.

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